Nuove politiche europee

Nuove politiche europee: un tavolo di confronto per mettere le imprese al centro

CNA Veneto al Tavolo di partenariato per le Politiche regionali di coesione 2021-2027

Equità sociale, competitività sostenibile delle imprese e rilancio economico incentrato su transizione verde e digitale, e inclusione sociale.

Queste le priorità di sviluppo dell’accordo di partenariato che definirà la strategia per l’Italia fino al 2030 relativamente alle nuove politiche di coesione con l’Europa 2021-2027 per una stretta cooperazione tra autorità pubbliche, parti sociali e associazionismo veneto.

Numerosi i tavoli tematici organizzati a livello regionale nei mesi scorsi, molto partecipati da parte dei rappresentanti dei vari comparti che hanno avviato un proficuo dialogo ancora in progress.

Per promuovere un momento di primo confronto specifico tra enti e sistema produttivo, si è svolto, martedì 13 luglio, in videoconferenza (inizio ore 16), un incontro sul percorso di sviluppo dei programmi FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) e FSE (Fondo Sociale Europeo) del Veneto.

«Finalmente una unica cabina di regia con tutti gli assessori competenti sul versante economico – ha commentato il Segretario CNA Veneto Matteo Ribon al termine dell’incontro –. Da tempo abbiamo chiesto un Patto per lo Sviluppo e questo approccio ci conferma che stiamo marciando nella giusta direzione. Auspichiamo che questo Tavolo operativo di lavoro possa essere mantenuto permanentemente e alimentato. Le nostre proposte non mancano.»

Nell’ambito della programmazione comunitaria europea 2021-2027 sono stati presentati Programmi Regionali con chiari gli obiettivi da perseguire, tra i quali: mantenere l’impresa quale principale beneficiario delle risorse all’interno dei diversi ambiti di intervento; dare priorità al sostegno di interventi volti alla riconversione tecnologica 4.0 in chiave di sostenibilità e digitalizzazione; garantire l’accesso a strumenti finanziari innovativi per il credito alle imprese; assicurare il potenziamento del sistema scolastico e formativo regionale; garantire strumenti per una politica attiva di riconversione dei lavoratori e potenziare le sinergie tra le parti sociali e strumenti quali Veneto Lavoro; prevedere un ruolo centrale del partenariato mediante un confronto permanente volto a monitorare ed efficientare l’utilizzo delle risorse.

Ed infine, ultimo punto ma non meno importante in particolare la Regione del Veneto, prevedere un’evoluzione dell’attuale Smart Specialisation Strategy regionale ed in particolare del pilastro “Creative Industries” verso un nuovo contesto in cui possano trovare collocazione il sistema del turismo e del terziario Veneto, valorizzando così uno dei pilastri principali dell’economia regionale, favorendone processi di innovazione e crescita oltre che sinergie con gli altri pilastri della strategia regionale di filiera quali la manifattura, il sistema casa e l’agrifood. 

«Bisogna puntare su attività che abbiano una valenza di filiera per rafforzare quelle che riteniamo fondamentali e strategiche – conclude il Segretario Ribon –. Il Turismo, ad esempio deve essere inserito nella Smart Specialisation Strategy regionale proprio perché in questo comparto rientrano molte tra le filiere fondamentali per la nostra economia, quali l’agroalimentare, la ristorazione, l’artigianato. È necessario tuttavia che le modalità dei bandi tengano conto delle diverse tipologie delle imprese, e che quindi abbiano linee diversificate per venire incontro a qualsiasi esigenza.»

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