Contributi per mense e catering. Nei giorni scorsi è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto attuativo che definisce i criteri per ottenere i contributi a fondo perduto istituiti dal Decreto Sostegni bis, destinati alle mense e alle imprese di catering.
La norma in esame ha istituito un bonus destinato alle imprese che, operando nei servizi di ristorazione collettiva, hanno subìto una riduzione del fatturato nel 2020 di almeno il 15% nel confronto con l’anno precedente.
Come presentare domanda
Le istanze dovranno essere inviate all’Agenzia delle entrate non appena questa provvederà a predisporre le modalità di presentazione delle domande. Come CNA Veneto Agroalimentare vi terremo informati sull’uscita dei bandi e la procedura per l’erogazione dei contributi.
Soggetti beneficiari
Destinatari del contributo sono gli operatori della ristorazione collettiva con riduzione di fatturato nel 2020 rispetto all’anno precedente di almeno il 15%. Per la quantificazione dei due parametri rilevano i ricavi dei corrispettivi relativi alle cessioni di beni e prestazioni di servizi che fanno parte dell’attività propria d’impresa e la cessione di materie prime acquistate o prodotte per essere impiegate nella produzione.
Le imprese che possono fruire del contributo sono quelle che svolgono servizi definiti da un contratto con un committente, pubblico o privato, di ristorazione non occasionale per una comunità delimitata e definita come, per esempio, scuole, uffici, caserme, ospedali e strutture detentive. L’attività degli ammessi al bonus deve essere compresa nei codici Ateco:
- 56.29.10, Mense;
- 56.29.20, Catering continuativo su base contrattuale.
Per essere ammessi al beneficio i soggetti in questione devono, tra gli altri requisiti, avere un ammontare dei ricavi del 2019 generato almeno per il 50% da corrispettivi derivanti da contratti di ristorazione con i committenti già specificati.
Il contributo: dotazione e ammontare
Alla scadenza del termine per la presentazione delle istanze di richiesta del contributo, la somma di 100 milioni di euro stanziata per il bonus sarà suddivisa tra le imprese richiedenti, in eguale misura fino al raggiungimento dell’importo massimo di 10 mila euro. Le eventuali risorse residue potranno essere ripartite tra i richiedenti, in base al rapporto tra il numero dei lavoratori dipendenti di ciascuna impresa e la somma del numero di tutti i lavoratori dipendenti delle imprese ammesse al bonus.
Fonte: https://www.fiscooggi.it/cfp-ristorazione-collettiva-pronte-regole-gazzetta