Da venerdì 20 novembre 2020, e fino alla scadenza del 15 gennaio 2021 è possibile presentare domanda per i contributi a fondo perduto del Decreto Ristori e Ristori bis. Due sono i principali criteri da considerare: il codice ATECO dell’attività e la classificazione del territorio di appartenenza, ovvero se la Regione rientra in zona gialla, arancione e rossa. In ogni caso soltanto coloro che non hanno beneficiato dei contributi a fondo perduto del Decreto Rilancio e che quindi non hanno mai avuto accesso alla misura devono presentare domanda tramite il portale Fatture e Corrispettivi.Tutti gli altri ricevono in automatico l’accredito degli importi, maggiorati rispetto alla prima tranche ricevuta in percentuale diversa in base al settore di appartenenza: i primi bonifici sono partiti lo scorso 6 novembre 2020.
Per orientarsi tra regole, istruzioni e novità, sul sito dell’Agenzia delle Entrate nasce un’area tematica dedicata proprio ai contributi a fondo perduto: “Al suo interno è possibile trovare informazioni sulla procedura di richiesta del contributo, sul calcolo delle somme spettanti, su cosa fare in caso di errori e sulle deleghe degli intermediari, oltre al riepilogo dei riferimenti normativi e dei provvedimenti emanati dall’Agenzia”.
I documenti forniti dall’Agenzia delle Entrate sono:
- il provvedimento del 20 novembre, che definisce il contenuto, le modalità e i termini di presentazione della domanda;
- il modulo di domanda;
- le istruzioni per la compilazione;
- le specifiche tecniche per la predisposizione della domanda;
- la guida sui contributi a fondo perduto per i settori economici con nuove restrizioni.
Per sapere quali sono le imprese interessate dal Contributo a fondo perduto, dei Decreti Ristori e Ristori bis, puoi consultare le nostre sezioni dedicate:
- Decreto Ristori, la mini guida di CNA Veneto per i beneficiari;
- Dl Ristori Bis, ampliata la platea dei beneficiari.
Le imprese interessate possono inviare domanda per l’accesso ai contributi a fondo perduto del Decreto Ristori e Ristori bis in maniera telematica a condizione che la partita Iva risulti attiva in data antecedente al 25 ottobre 2020 e non sia cessata al momento della presentazione della richiesta. Il canale da utilizzare è il portale Fatture e corrispettivi dell’Agenzia delle Entrate. In alternativa è possibile utilizzare un software di compilazione e inviare la domanda con l’applicativo “Desktop telematico”. Possono accedere al portale e inviare la richiesta per ricevere gli importi a cui hanno diritto tramite una delle seguenti tipologie di credenziali:
- Fiscoonline o Entratel dell’Agenzia;
- SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale;
- Carta nazionale dei Servizi (Cns).
Tra i dati da indicare nel modulo di domanda ci sono anche i codici fiscali del richiedente, dell’eventuale rappresentante o intermediario, le informazioni sulla sussistenza dei requisiti e l’Iban del conto corrente su cui ricedere l’accredito. Come per la prima tornata, in caso di errore è anche possibile presentare una nuova domanda che annulla la precedente.