DURC fiscale, allarme di CNA Veneto per scadenza del 17 Febbraio

Il segretario di CNA Veneto Matteo Ribon: “Poca chiarezza sui termini di applicazione, le imprese brancolano nel buio. Serve una proroga”

Durc fiscale, CNA Veneto lancia l’allarme in vista della scadenza del prossimo 17 febbraio 2020. L’Agenzia delle entrate nei giorni scorsi ha pubblicato il nuovo modello di certificazione necessario ad evadere gli adempimenti in materia di controlli sulle ritenute negli appalti privati.

Per la nuova normativa in caso di appalti superiori a 200 mila euro, il committente dovrà versare le ritenute fiscali dei dipendenti dell’impresa esecutrice, mentre quest’ultima dovrà consegnare la provvista cinque giorni prima e indicare gli estremi per fare i versamenti con modello F24. Esenti, per ora, le imprese virtuose che non hanno debiti o contenziosi importanti con il fisco o che hanno regolarmente presentato le dichiarazioni. A pochi giorni dalla scadenza mancano però ancora le indicazioni operative che dovrebbero essere contenute in una circolare.

“Manca meno di una settimana alla prossima scadenza delle ritenute di gennaio – commenta il segretario della CNA del Veneto Matteo Ribon – e ad oggi le imprese brancolano nel buio non solo sulla procedura da seguire, ma anche sui requisiti da soddisfare per ottenere il rilascio del documento che, per intenderci, consente alle imprese di poter essere poi pagate dai propri committenti. A regime si potrà far richiesta del documento tramite cassetto fiscale (ndr dunque per via telematica). Per ora però, per richiederlo, bisognerà necessariamente presentarsi di persona all’Agenzia delle entrate, il che rappresenta non solo un aggravio per l’agenzia stessa, ma anche per le imprese costrette a spendere ore in fila allo sportello”.

Il DURC fiscale, ovvero il DURT (documento unico di regolarità tributaria con validità 4 mesi) attesta l’inesistenza di debiti tributari da parte dell’azienda. L’impresa è chiamata a comunicare periodicamente al Fisco i dati delle buste paga per consentire all’Agenzia delle Entrate di accertare che le imprese siano in regola. “A nostro parere la norma andrebbe eliminata, ma se questo non accadrà la nostra richiesta – chiude Ribon – è che i termini fissati per il 17 febbraio vengano prorogati per fare chiarezza sul nuovo meccanismo e sulla sua corretta applicazione”.

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