Tassazione: in Veneto si lavora fino a luglio per pagare i tributi

Diffusi i dati dell’Osservatorio fiscale CNA sulla pressione fiscale sulle PMI

Il Veneto si posiziona al 4^ posto nella classifica nazionale dei valori medi regionale  del Total Tax Rate anno 2022.

Lo scorso anno la tassazione media sulle imprese è scesa a 52,5% grazie ad alcune misure fortemente sollecitate da CNA e poi messe in atto, quali la deduzione IMU del 100%, la progressiva eliminazione dell’IRAP e la rimodulazione dell’IRPEF. Manovre che hanno fatto scendere la pressione fiscale di 7,5 punti percentuali riallineando la classifica dei comuni più virtuosi che in Veneto sono Belluno al primo posto (al 7^ posto nella classifica dei 114 comuni presi in esame) e Vicenza al secondo posto (10^ posto nella classifica nazionale). Seguono nella classifica i comuni di Rovigo, Venezia, Padova e Treviso rispettivamente al 34^, 35^, 36^ e 37^ posto nella classifica nazionale. Chiude Verona con un 53^ posto nei 114 comuni.

Ma anche se la tassazione è scesa, la pressione fiscale resta comunque elevata; il calendario delle giornate Free Tax, in media, resta compreso tra il Primo e il 9 luglio dell’anno. Significa che le micro e piccole imprese, che rappresentano il 90% del tessuto economico regionale, devono lavorare più di sei mesi l’anno per pagare i tributi e solo i restanti mesi producono guadagni da reinvestire in azienda o da impiegare per i consumi famigliari.

«Fisco e burocrazia continuano a pesare sulle imprese – commenta il Presidente CNA Veneto Moreno De Col –. I  cambiamenti ci sono stati anche grazie alle manovre proposte dalla Confederazione, se si pensa che fino a una decina di anni fa l’imprenditore iniziava a lavorare per se stesso con la metà di agosto, mentre ora, in Veneto, la media del Tax Free Day è entro i primi nove giorni di luglio. La nostra regione si posiziona direi bene nella classifica nazionale con due comuni, Belluno e Vicenza, che mostrano il livello di tassazione più basso, ma è necessario rilevare come a maggior tassazione non sempre corrispondano maggiori servizi. E questo è un gap che va senz’altro considerato. CNA ha analizzato i dati emersi dall’Osservatorio Fiscale e sostiene alcune importanti proposte. Prima tra tutte: premiare le imprese più efficienti e che generano reddito più elevato che devono poter contare su una maggior defiscalizzazione. Importante anche considerare la questione del passaggio generazionale che per le micro e piccole imprese è primaria: serve neutralità fiscale per le cessioni di azienda. Significherebbe sostenere un tessuto imprenditoriale vitale per il nostro territorio, oltre che sostenere le persone nel passaggio di competenze per evitare che questo patrimonio vada perduto.»

«I dati dell’Osservatorio sulla nostra regione sono incoraggianti – aggiunge il Segretario CNA Veneto Matteo Ribon –, ma sono ancora molte, a nostro avviso, le partite aperte per dare respiro alle imprese dal punto di vista fiscale e burocratico: ed è per questo la nuova riforma fiscale dovrà ripristinare equità nel prelievo Irpef equiparando le detrazioni in base alla natura dei redditi; sarà necessario introdurre una tassazione proporzionale ridotta per i redditi lasciati in azienda e completare l’eliminazione dell’Irap. Infine non è più procrastinabile una riforma del catasto per avvicinare la rendita catastale all’effettivo valore degli immobili.»

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