Pronto un pacchetto di modifiche per la conversione in legge del decreto da 25 mld di euro

CNA Veneto scrive ai parlamentari della regione

Una lettera a tutti i parlamentari del Veneto contenente un pacchetto di proposte emendative al decreto legge da 25 miliardi in discussione al Senato. Ad inviarla nella giornata di oggi la CNA del Veneto che chiede una revisione di alcuni passaggi strategici del testo in materia di lavoro, credito, fisco e ambiente.

“Nella speranza che possano essere sbloccate nuove risorse, così come annunciato dal Premier – scrive il Presidente della CNA Alessandro Conte nella lettera ai parlamentari – ci auguriamo che la discussione al Senato possa tradursi in un’occasione reale per far sì che la legge sia realmente aderente alle esigenze delle imprese dell’Italia e del Veneto. Per questo abbiamo realizzato un pacchetto di proposte che riteniamo possano incidere in maniera importante sulle ricadute che l’emergenza Covid19 sta determinando anche sull’economia regionale”.

Nel lungo elenco di modifiche al testo la CNA indica come prioritario il sostegno al lavoro che in questa fase si traduce anche in un aumento della dotazione di ammortizzatori sociali fino a 500 milioni di euro per FSBA e FIS. “Ad oggi, soltanto il fondo Fondo di solidarietà bilaterale ha già impegnato risorse superiori a 200 milioni di euro – dichiara il segretario della CNA del Veneto Matteo Ribon – è evidente che gli 80 milioni citati nel testo risulterebbero insufficienti a coprire le 9 settimane previste”.

No poi alla modifica del rating per le imprese nel caso di moratoria su mutui e prestiti, sì al sostegno di processi di rafforzamento dei confidi e del loro ruolo di supporto alle micro e piccole attività.

Sul fronte dei tributi CNA chiede, oltre alla sospensione totale dei versamenti fino a maggio, di unificare i criteri di sospensione per volume di ricavi o compensi, per tipologia di attività svolta e di collocazione territoriale. Tra le proposte anche la possibilità di consentire il versamento delle somme dovute nel periodo di sospensione senza sanzioni ed interessi entro il 30 settembre 2020 (in unica o più rate).

“Sono migliaia – aggiunge Ribon – le pizzerie, gelaterie, pasticcerie e gastronomie artigianali che, pur soffrendo i drammatici effetti della serrata, osservano responsabilmente la chiusura temporanea dell’attività. A fronte di questo impegno è necessario estendere a favore degli artigiani, il riconoscimento di un credito d’imposta pari al 60 per cento dell’ammontare del canone di locazione di marzo 2020 anche ai laboratori per arti e mestieri, ai depositi di merci e ai locali di sgombero ovvero ai sottotetti. Sarà necessario poi prorogare di 6 mesi tutte le scadenze relative alle visite periodiche a cura dei medici del lavoro aziendali”.

Anche il corretto smaltimento dei rifiuti sta risultando rallentato e comunque difficilmente gestibile in questa fase: no quindi a sanzioni, sì invece a sospendere i limiti del deposito temporaneo rifiuti fino al 30 giugno 2020, oltre al rinvio delle comunicazioni delle scadenze in materia di rifiuti al 20 settembre. Nella lettera CNA chiede inoltre di vedere integrato l’elenco delle sospensioni in materia ambientale, relativamente alle emissioni, al CONAI, al registro pneumatici, al piano dei solventi, al pagamento dei diritti di iscrizione per i piani di recupero che le imprese difficilmente possono rispettare correttamente, date le molteplici problematiche che devono gestire in questa fase.

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