L’aumento dei costi delle materie prime interessa anche uno dei settori strategici per il Veneto, quello del legno e dei prodotti in legno. Secondo l’indagine del Centro studi della CNA, quasi quattro imprese su cinque del campione delle imprese del comparto Casa, segnalano aumenti nei prezzi dei materiali, delle materie prime e delle apparecchiature rispetto ai corsi di un anno fa, pre-pandemia. Nel settore del legno e arredo, e nel settore dei serramenti si hanno aumenti che riguardano i metalli (+20,8%), con punte che superano il +50% e il legno (+14,3%). Il prezzo del legno lamellare in media è quasi raddoppiato. I prezzi registrati dallo scorso anno di pallet, nel settore degli imballaggi, parlano di un aumento di un buon 30%, ed incidono poi a cascata sui costi della logistica e dei trasporti.
«Quello del legno è un comparto vitale e strategico per il Veneto – commenta Alessandro Conte, Presidente CNA Veneto –. Nonostante queste criticità legate all’aumento dei prezzi, riteniamo che sia necessario porvi la dovuta attenzione data anche la congiuntura favorevole che vede in questo momento la presenza di alcuni fattori estremamente positivi per la ripresa economica del comparto quali il Superbonus legato alle ristrutturazioni edilizie, il Bonus Mobili e tutto l’indotto di agevolazioni legato alla Casa. È un’occasione che non dobbiamo perdere.
«Sul legno e sui prodotti di lavorazione abbiamo registrato una crescita media dei costi intorno al 10% con punte di aumenti fino al 30% – aggiunge il Segretario CNA Veneto Matteo Ribon –. Questo è dovuto alla mancanza di una filiera specifica di semilavorazione del legno e che quindi viene svolta in Austria, Paese che risponde principalmente alle richieste che provengono dagli Stati Uniti e dalla Cina. In sostanza ci troviamo dinanzi ad un paradosso: produciamo in Veneto il legno che per essere semilavorato deve andare in Austria per poi rientrare con un sovrapprezzo importante, dato che è molto richiesto dai mercati cinesi e americani. Quella domanda quindi determina il prezzo dell’offerta. Se avessimo una nostra filiera interna per la lavorazione del grezzo, costi e ricavi sarebbero ovviamente più vantaggiosi per il nostro mercato.»
Il settore legno e arredo in Veneto e nel Nordest
Un settore quello del legno e arredo che nonostante la pandemia, in Veneto, tutto sommato dimostra di aver tenuto. Per quanto riguarda la fabbricazione di mobili, all’opera vi sono 3.450 imprese, di cui 2.446 artigiane. Sono 3.186, poi, le imprese manifatturiere del legno e dei prodotti in legno, di cui 2.607 artigiane. In totale, nel Nordest, si contano più di 10.000 imprese del settore, di cui l’80% è impresa artigiana.
Secondo un’elaborazione del Centro studi della CNA su dati di VenetoCongiuntura, per il 60% delle imprese del legno e mobile il quarto trimestre 2020 (ottobre – dicembre), rispetto al terzo trimestre (luglio – settembre), ha visto concretizzarsi una ripartenza della produzione e degli ordini, sia interni che esteri. Anche il tasso di utilizzo degli impianti è aumentato, nel quarto trimestre, rispetto a quello precedente: si parla di un buon 72%. Un aumento superiore a quello della media delle imprese manifatturiere (69%).
Il fatturato del quarto trimestre 2020, rispetto al 2019, ha subito una diminuzione meno marcata di altri settori, – 0,9%. La dinamica negativa del fatturato interno (-1,8%) è compensata da quella positiva derivante dal mercato estero (+1,5%). Inverso è l’andamento degli ordinativi fatti nell’ultimo periodo del 2020, per i primi mesi del 2021: + 3,7% quelli interni, – 1,8% quelli esteri.
Le prospettive degli imprenditori per i primi mesi del 2021 evidenziano un atteggiamento di attesa dato il clima ancora complesso e incerto. Per il fatturato e per la produzione si prevede un saldo negativo (rispettivamente-7,6% e -3,5%), ma per quanto riguarda gli ordini interni gli imprenditori sono fiduciosi: +13,9%, anche per il rinnovato interesse per la casa e le opportunità legate appunto al bonus mobili.
Veneto primo per pratiche Superbonus
Secondo i primi dati di Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, relativi alle pratiche Superbonus, il Veneto risulta primo, tra le regioni d’Italia, con 853 interventi. I dati riguardano il numero di lavori, su case e condomini, che hanno almeno un’asseverazione protocollata (ASID). I veneti proprietari di case, o appartamenti, sono stati quindi i più interessati e i più rapidi a cogliere l’opportunità legata al Superbonus 110%. È ancor più notevole se si considera che in Lombardia ci sono molti più edifici che in Veneto, ma rimane seconda nella classifica, con uno scarto di 20 asseverazioni protocollate in meno. Tra Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige l’ammontare dei lavori ammessi a detrazione di progetto arriva a 116.459.841,00 euro, che si trasformano in circa 128 milioni di euro di crediti ceduti.
L’export del settore
Per quanto riguarda l’export secondo i dati Istat, il Nordest segna un – 13,8% nel 2020, rispetto al 2019, nel comparto legno e prodotti in legno. Un – 8,6% il comparto mobili nel Nordest, – 9,6 % in Veneto. Ma per il 2021, sul panorama nazionale ci si attende una crescita delle esportazioni nel settore del mobile del 2,7% a prezzi costanti.
Con riferimento ai singoli distretti del Triveneto, sempre per l’export, secondo il monitor distretti di Intesa Sanpaolo, tra quelli che tornano a crescere la fa da padrone il sistema casa, con un +3,8%.
Bene il legno e arredo di Treviso (+5,7%), con un rafforzamento negli Stati Uniti e in Germania, e il legno e arredo di Pordenone (+7,8%), principalmente in Francia, Polonia e Russia. Ha segnato un calo, invece, il legno e arredamento dell’Alto Adige (-6,1%), concentrato nelle esportazioni di mobili in Germania e Austria. Per quanto riguarda il Regno Unito, sull’orizzonte della Brexit, il legno e arredo di Treviso ha registrato un -19,7%.
Un sondaggio di CNA Veneto
CNA Veneto ha lanciato nel mese di marzo un sondaggio tra gli artigiani del settore del legno arredo – disponibile nella homepage del sito cnaveneto.it – per raccogliere le priorità e le aspettative di chi lavora il legno in questo momento di rapidi cambiamenti. Dai primi risultati, le richieste di formazione e informazione risultano preponderanti. Sono molte le aziende che chiedono agevolazioni sugli investimenti in materia di digitale e green, e di creare momenti di approfondimento sui vari bandi ed agevolazioni in materia. Al tempo stesso, le imprese esprimono il bisogno di formazione su questi temi, coinvolgendo i giovani e le scuole. Infatti, secondo le rilevazioni mensili del sistema informativo Excelsior, in Veneto tra le professioni più difficili da trovare vi è quella di operaio specializzato nelle imprese del legno e della carta: nel solo mese di marzo, si parla di 260 entrate previste, di cui il 60,6% di difficile reperimento.