CNA Costruzioni incontra Micheli

Cessione dei crediti con tre passaggi, il Decreto Sostegni-ter è legge

Bisogna evitare continue modifiche normative

Il 24 marzo è stato convertito definitivamente in legge il Decreto Sostegni-ter. Stretta sui bonus, sanzioni, applicazione del CCNL, le novità sono molte.

I crediti di imposta corrispondenti ai bonus edilizi potranno essere ceduti al massimo tre volte. Le due cessioni successive alla prima potranno essere effettuate soltanto a favore di soggetti qualificati, ossia banche e assicurazioni operanti in Italia. Dal 1° maggio saranno vietate le cessioni frazionate.

I termini per comunicare all’Agenzia delle Entrate la scelta dello sconto in fattura e della cessione del credito sono prorogati al 29 aprile.

I professionisti che asseverano il falso o omettono informazioni rilevanti saranno puniti con la reclusione da 2 a 5 anni e con la multa da 50.000 a 100.000 euro. La pena sarà aumentata se il fatto è commesso al fine di conseguire un ingiusto profitto per sé o per altri.

Dal 27 maggio 2022, i lavori edili di importo superiore a 70.000 euro, indicati nell’allegato X del D.lgs. 81/2008, potranno ottenere i bonus edilizi solo se eseguiti da datori di lavoro che applicano i contratti collettivi del settore edile, nazionale e territoriali, stipulati dalle associazioni datoriali e sindacali comparativamente più rappresentative.

Per tenere conto dell’aumento dei prezzi dei materiali, si potranno aggiornare i prezzi degli accordi quadro già efficaci tra stazioni appaltanti e imprese per l’esecuzione dei lavori, nei limiti delle risorse complessivamente stanziate.

Fiorot CNA Veneto: “Con questo ennesimo provvedimento sommato al decreto antifrodi si è paralizzato il mercato per tre mesi. Siamo riusciti a far modificare in meglio le nuove norme salvaguardando due ulteriori cessioni, esonerando da obblighi di conformità i piccoli lavori, prorogando il termine di comunicazione all’Agenzia delle Entrate; un buon risultato per garantire l’efficacia dei bonus. L’obbligo di applicazione del contratto edile è un’altra buona notizia in difesa delle imprese in regola. Ora basta con modifiche normative all’ordine del giorno, è fondamentale lasciar lavorare le imprese e recuperare il tempo perduto. Per questo riteniamo fondamentale eliminare il termine del 30 giugno per il raggiungimento del 30% dei lavori eseguiti per le unità unifamiliari, impossibile da mantenere visto la paralisi dei lavori causata dalle recenti modifiche normative.”

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