Agosto, sarà un mese di lavoro per i settori dell’agroalimentare e dei servizi alla persona, vale a dire oltre il 20 per cento delle imprese artigiane del Veneto. Secondo un’indagine condotta da CNA Veneto, gli artigiani dei due comparti presi in esame non abbasseranno le serrande nel mese tradizionalmente deputato alle pausa estiva.
Il settore Agroalimentare
«Certo la situazione può variare da zona a zona – dichiara il presidente e portavoce del settore Agroalimentare Victor Fant – ma in generale la tendenza per le imprese del settore che ne hanno la possibilità sarà quella di non chiudere. Dal mare alla montagna assistiamo quest’estate a un turismo molto diverso rispetto al passato che potremmo definire ‘mordi e fuggi’. Ma assumere dipendenti solo per qualche giorno o ragionare su forniture di portata limitata si fa fatica e così, pur di sopravvivere, la tendenza è di rimanere aperti anche nei giorni in cui c’è un evidente calo delle presenze» .
Di necessità virtù insomma, le imprese del settore alimentare quest’anno sanno che a fronte di molto lavoro e guadagni limitati la sfida per non soccombere è quella di assicurare l’apertura non stop ai clienti.
Il settore dei servizi alla persona
Lo stesso dicasi per il settore dei servizi alla persona. «Per quanto riguarda l’estetica possiamo dire che ad agosto saranno molto pochi e sporadici i giorni di chiusura – conferma Valeria Cazzola portavoce regionale del settore estetica – Questo da un lato perché si cerca di assicurare i servizi, molto richiesti in questo periodo, ai clienti e dall’altro perché sono molti i timori legati ai prossimi mesi. Non è ancora chiaro infatti come le scuole riprenderanno il loro servizio: così le clienti che un tempo programmavano dei percorsi personalizzati per settembre ora non sono nelle condizioni di confermare gli appuntamenti, non sapendo come dovranno gestire il carico familiare».
Il manifatturiero, e in particolare la meccanica
Luci e ombre invece per quanto riguarda il settore della meccanica, e del manifatturiero in generale, che rappresenta la parte più consistente, oltre il 40 per cento, delle oltre 124mila piccole imprese del Veneto. Esiste infatti una netta divisione tra chi, forte di vecchie e nuove commesse farà forse una sola settimana di ferie e chi invece proprio a causa della mancanza di nuovi ordini chiuderà per l’intero mese.
«Sarà un agosto anomalo – dice il presidente di CNA Produzione e portavoce regionale meccanica Giovanni Salvalaggio – c’è chi si fermerà solo una settimana e chi invece da venerdì chiuderà per l’intero mese» . Perché questa differenza? «Perché esistono delle piccole isole felici che, forti anche delle scelte del passato, stanno smaltendo le commesse dei mesi scorsi e sono pronte a lavorare quelle per i prossimi mesi. Si tratta per lo più di imprese che lavorano con l’export e che hanno saputo diversificare le produzioni e i mercati sui quali vendere. Ci sono invece realtà che in assenza di lavoro e di liquidità preferiscono far smaltire le ferie ai dipendenti. Si pagano dunque ora le difficoltà dei mesi appena trascorsi e se i soldi, anche quelli stanziati dall’Europa, arriveranno l’anno prossimo, sarà decisamente troppo tardi».
Fondi europei, necessario stringere i tempi
«Recuperare il terreno perso, penso ai quasi 22 miliardi di euro andati in fumo dal 12 marzo al 14 giugno, anche in Veneto sarà dura – dichiara il segretario di CNA Veneto Matteo Ribon – le imprese della nostra regione però si sono già rimboccate le maniche e, pancia a terra, stanno già pensando a come affrontare i prossimi mesi. Sui fondi europei c’è molta aspettativa anche se a pesare sono come sempre i tempi. In questo senso ci auguriamo che l’attesa sia molto, ma molto più breve di un anno».