Presentato stamani in Regione Veneto il Nuovo Piano Energetico Regionale, un percorso concepito per immaginare nuove traiettorie di sviluppo per il Veneto.
Efficienza e sicurezza energetica, incremento approvvigionamenti, fonti rinnovabili, contrasto alla povertà energetica sono i capisaldi di questo Piano che punta in particolare sulla ricerca e sulla competitività per riqualificare il quadro energetico del territorio.
Ad oggi il fabbisogno totale di energia del Veneto è pari a 32.300 gigawatt. A questo fabbisogno la regione risponde al 50% con energia importata; al 24% con energia da fonti tradizionali e al 26% con energia da fonti rinnovabili (dati Regione Veneto). Nel 2022 sul 2021 le richieste di installazione di fotovoltaico sono state +121%; il costo dell’energia elettrica (la sola materia prima) a febbraio 2023 è di 0,171 euro a Kw/h, in netto calo rispetto ai 0,211 euro kw/h di febbraio 2022.
«Ritentiamo positiva la scelta di incentivare la percentuale di energia da fonti rinnovabili sostenendo azioni volte alla autonomia energetica del territorio – commenta il Presidente CNA Veneto Moreno De Col –. È importante sostenere interventi per l’efficientamento energetico dei processi produttivi delle imprese più energivore e del patrimonio degli immobili, anche tenendo conto delle direttive green europee. È necessario il coinvolgimento delle parti sociali in questo percorso di definizione di un nuovo piano energetico».
Un passaggio importante del Nuovo Piano Energetico Regionale riguarda le Comunità Energetiche. «Come Confederazione – chiosa il Segretario CNA Veneto Matteo Ribon – da tempo riteniamo che l’investimento per lo sviluppo di queste Comunità nel territorio possa essere strumento in grado di favorire la conversione verso nuovi modelli di autoproduzione e autosostentamento. È importante adesso far conoscere questo modello, per incentivarne l’adozione attraverso la realizzazione di progetti pilota.»