Superbonus rischio

Il rebus del superbonus

Sedici modifiche in due anni e mezzo: serve stabilità, ma in Veneto dati incoraggianti

Sedici modifiche normative in due anni e mezzo: praticamente una ogni due mesi. E in aggiunta ben undici modifiche sulle regole per lo sconto in fattura e cessione del credito. Questi dati segnalati da CNA dimostrano come il Superbonus non trovi pace e con lui nemmeno tutte le imprese e i proprietari che hanno fatto ricorso all’utilizzo di questo strumento fiscale per far ripartire l’economia del sistema casa dopo la pandemia.  ltime in attesa, in ordine di tempo: la modifica dei tempi di presentazione della CILA al 31 dicembre prossimo; la richiesta di circoscrivere il beneficio solo alle abitazioni principali; la cancellazione del riferimento al reddito ISEE non superiore a 15mila euro. E non da ultimo, ma certamente di rilevante importanza: lo sblocco per la cessione dei crediti nei cassetti fiscali delle imprese.

Questo strumento fiscale che di fatto ha sancito la ripresa post Covid di moltissime imprese allo stesso tempo sta condannando molte di esse alla chiusura perché, per così dire, il meccanismo si è inceppato, anche a causa delle ben note contingenze sfavorevoli che tutti conosciamo.

Ma  una attenta analisi è stata portata a termine dall’Osservatorio Economia e Territorio di CNA Veneto che recentemente ha reso noti dati interessanti.

Pure tenendo conto delle criticità, i dati tracciano una mappa chiara: seppure tra mille cambi di rotta e difficoltà, il Superbonus ha comunque trainato il comparto con oltre 40mila interventi asseverati in Veneto (gli edifici unifamiliari rappresentano il 50%), portando la regione al secondo posto a livello nazionale, dopo la Lombardia.

A settembre 2022 le imprese attive nel Sistema Casa in Veneto ammontano a 70.797 unità, pari al 16,6% per cento del totale regionale. Si riscontra quindi una significativa flessione del numero delle imprese del Sistema Casa, 1.000 imprese in meno nel Veneto, (costruzioni, ingegneria, lavori specializzati, industria del legno, fabbricazioni materiali da costruzione, fabbricazione di mobili) rispetto al mese di settembre dell’anno passato, il 2021 (-1,4%) sia nelle produzioni legate all’edilizia (-2,7%), sia nel comparto delle costruzioni (-1,2%).

 Al 31 ottobre u.s., inoltre, il valore complessivo degli interventi ammessi al Superbonus 110% in Veneto ammonta a 5.380 milioni di euro, e secondo quanto riportato dall’Enea, il valore dei lavori conclusi in Veneto supera i 4 miliardi di euro. Completato il 75,4% degli interventi.

 L’importo medio degli investimenti ammessi in detrazione in Veneto è di circa 134.000,00 euro, valore significativamente inferiore alla media nazionale. I condomini si contraddistinguono per un importo medio che supera abbondantemente i 500mila euro. Il dato relativo al completamento dei lavori pari al 74,5% del valore totale degli investimenti ammessi in detrazione di fine ottobre, rappresenta il dato migliore della media nazionale.

Impennata in Veneto nel numero delle asseverazioni in particolare con il mese di settembre, in corrispondenza con la scadenza del 30 settembre secondo il D.L. n. 50/2022 che ha prorogato appunto alla fine del mese il termine previsto per realizzare il 30% dei lavori negli edifici unifamiliari e nelle unità immobiliari funzionalmente indipendenti, passaggio obbligato per poter ammettere a detrazione le spese sostenute entro il 31 dicembre prossimo: 7.122 asseverazioni, in gran parte attribuibile ad edifici unifamiliari, ben 4.041. A questo picco è seguita una contrazione piuttosto vistosa rispetto al mese precedente (solo 2,420 interventi) anche se ampiamente superiore, +66%, rispetto al mese di ottobre dello scorso anno 2021.

 «I nostri imprenditori del settore ce la stanno mettendo tutta, ma è sempre più necessario pianificare azioni di contrasto durature ed efficaci non solo nei prossimi mesi, ma per i prossimi anni  – ha commentato Moreno De Col Presidente CNA Veneto ­ –. Lo ribadiamo ancora una volta: le nostre imprese hanno bisogno di una pianificazione certa e di lunga gittata. Tutti questi cambiamenti di rotta relativi alla misura del Superbonus  annullano quell’effetto traino della ripresa del comparto casa che era stato possibile proprio grazie all’introduzione di questo strumento. Ma va comunque sottolineato ancora una volta come, grazie all’utilizzo del Superbonus una misura che va senz’altro mantenuta, la nostra regione si sia comunque posizionata al secondo posto nella classifica nazionale, dopo la Lombardia che ha il doppio degli abitanti del Veneto. Chiediamo ora chiarezza alla politica per dare maggior respiro ad imprenditori con lo sblocco dei cassetti fiscali e ai proprietari con la cancellazione del riferimento al reddito ISEE non superiore a 15mila euro.»

 «Desideriamo leggere quindi in maniera positiva i dati relativi al Superbonus – ha aggiunto il Segretario CNA Veneto Matteo Ribon –. Ora si deve ragionare sulla dinamica legata al mercato. Sono attive meno imprese, è vero, ma senz’altro in questa contrazione vanno inserite molte imprese poco professionali  entrate nel sistema Casa perché attirate dai vantaggi del bonus. Tutta l’attenzione da parte nostra, quindi, alle verifiche sulle competenze e sulle capacità lavorative delle aziende in particolare quelle di più recente costituzione per evitare eventuali situazioni di stallo, se non di blocco totale dei cantieri.»

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