15 ottobre, da oggi per lavorare serve il Green Pass

Cosa cambierà? Dubbi e risposte nel nostro articolo

Il 15 ottobre è arrivato: da oggi scatta l’obbligo di Green Pass in tutti i luoghi di lavoro, pubblici e privati. Per l’accesso ad uffici, aziende, ma anche per chi svolge un lavoro autonomo, sarà necessario avere la Certificazione Verde che attesti l’avvenuta vaccinazione o guarigione dal Covid, oppure un tampone (fatto 72 ore prima il molecolare, 48 ore prima l’antigenico). La macchina del Green Pass è partita, come funzionerà?

  • Chi dovrà esibire il Green Pass?

I dipendenti delle imprese che hanno in appalto i servizi esterni di pulizia, di ristorazione di rifornimento dei distributori automatici, di manutenzione, ma anche i consulenti e i collaboratori, i corrieri ì, anche coloro che frequentano e tengono corsi di formazione nelle aziende.

  • Cosa rischia il dipendente che non è in possesso di Green Pass?

Il lavoratore non potrà accedere alla sede di lavoro fino a quando non sarà nelle condizioni di esibire la certificazione verde. In questo periodo lo stipendio sarà sospeso.

  • Come avvengono i controlli?

É il datore di lavoro o un suo incaricato ad occuparsi dei controlli. Lo strumento è l’app VerificaC19.

  • In caso di dimenticanza della Certificazione Verde?

Il lavoratore non potrà entrare in azienda, nemmeno se c’è un rapporto fiduciario e se il datore è a conoscenza del possesso di certificazione verde. Nessuna autocertificazione è consentita.

  • Green pass nelle mense aziendali

Come stabilisce il decreto i lavoratori hanno accesso alle mense al chiuso solo con green pass. É previsto un nuovo controllo del QrCode se l’accesso è all’aperto.

  • Quali sono le sanzioni previste per chi viene trovato senza certificazione?

La multa per il dipendente va dai 600 ai 1500 euro. Per il datore è prevista una sanzione tra i 400 e i 1000 euro. Nel caso di recidiva il rischio è la chiusura dell’esercizio fino a 10 giorni.

  • Scatta il licenziamento per chi è senza pass?

No. Il dipendente è sospeso e considerato senza giustificazione e quindi non riceve la retribuzione.  Ma la sospensione non prevede provvedimenti disciplinari, compreso il licenziamento.

  • Il pagamento dei tamponi

Un’azienda può decidere di farsi carico dei costi del tampone antigenico al posto del dipendenti, ma non è obbligatorio. É una libera scelta.

  • Chi può essere esentato dal rispetto dell’obbligo?

L’obbligo non si applica ai soggetti ai quali per condizioni di salute non può essere somministrato il vaccino. Per questa fascia di lavoratori il Governo sta predisponendo un QR Code.

  • L’accesso agli uffici pubblici per gli utenti

Il Green Pass non è obbligatorio per chiunque debba recarsi ad esempio all’anagrafe o in altro ufficio della pubblica amministrazione.

  • Il controllo del Green Pass è obbligatorio per i lavoratori a domicilio?

No. I cittadini non sono datori di lavoro. Il cliente può comunque chiedere il pass e sospendere il servizio dell’operaio. Questo per l’elettricista, per l’idraulico e anche per il tassista . In questi casi si acquista un servizio.

  • Parrucchieri ed estetisti

Non devono verificare il pass dei  clienti. Diverso per i dipendenti, anche per questa categoria di lavoratori corre l’obbligo di esibire il pass.

Il Green Pass “scongiura i  distanziamenti?

No. I protocolli e le linee guida rimangono in vigore. Sia nel settore pubblico che privato restano obbligatori: igienizzazione costante, mascherina, distanziamento aereazione.

Certificazione Verde anche in smart working?

La certificazione è obbligatoria in quanto il lavoro agile non può essere considerata un’alternativa per i dipendenti che non sono vaccinati oppure sottoporsi al tampone.

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