Il DEF 2021 prospetta una forte discontinuità nelle politiche di bilancio italiane rispetto a quelle adottate dall’entrata nell’euro. Il documento ha un’impronta fortemente espansiva, che promette di sostenere lo sforzo di investimento e rigenerazione del Paese. Un DEF necessario per riavviare il motore dell’economia. È quanto ha sottolineato la CNA nel corso dell’audizione davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato.
Per la CNA è fondamentale perseguire ogni sforzo per accelerare la ripresa e coinvolgere tutte le componenti dell’economia e della società in tale percorso. Nessuno deve essere lasciato indietro. Pensiamo in particolare al mondo dei lavoratori autonomi, degli artigiani e delle piccole imprese che operano in ambiti e settori che sono rimasti a lungo senza redditi e a corto di prospettive.
La sostenibilità della manovra tratteggiata nel DEF dipende dal successo delle quattro linee di intervento per accelerare l’uscita dalla crisi: piano vaccinale, avvio del Recovery Plan, riaperture delle attività e Decreto Sostegni bis.
Decreto Sostegni bis
Il Governo fa sapere che con il prossimo intervento di sostegno si rafforzeranno gli aiuti alle aziende e alle partite Iva colpite dalla crisi. Ci saranno misure per coprire i costi fissi, come affitti e bollette, nonché interventi per favorire il credito e la liquidità e rinvii ed esenzioni delle tasse. Ci saranno anche risorse in più per i giovani e per gli enti territoriali.
Sul Decreto Sostegni bis CNA quindi si attende il rafforzamento degli aiuti agli autonomi e alle imprese più impattate dalle chiusure. Un aiuto fatto di contributi sulle spese fisse e annullamento delle tasse scollegate dal reddito. Un decreto che proroghi il sistema di garanzie pubbliche sui prestiti alle piccole e medie imprese ed estenda anche la moratoria sui crediti. Condividiamo quindi l’impegno a prorogare le misure in scadenza al 30 giugno, almeno sino alla fine dell’anno, e sostenere la rinegoziazione delle esposizioni bloccate con la moratoria, ma serve altresì una maggiore flessibilità del quadro regolamentare europeo.
Per il Decreto Sostegni bis, o decreto imprese, si parla di un nuovo criterio per i ristori. In particolare, gli indennizzi non saranno più parametrati al solo fatturato ma anche ad altre voci di bilancio, come ad esempio l’imponibile fiscale (o l’utile lordo). Per le tempistiche si parla del mese di maggio: bisogna fare in fretta.