Acciaio, rame, alluminio, legno, semiconduttori, materie plastiche: da alcuni mesi il manifatturiero veneto, così come nel resto d’Italia, sta facendo i conti con gravi difficoltà di approvvigionamento e con l’aumento dei prezzi di materie prime e componentistica. Aumenti che toccano punte del 60% per il ferro, dal 30 al 50% per la lamiera di acciaio inossidabile, del 10% per plastiche e componenti elettrici. Un problema che riguarda tutti i comparti, meccanica ed edilizia su tutti, a cui si è aggiunta la recente crisi della nave portacontainer incagliatasi nel Canale di Suez, che ha provocato ulteriori rallentamenti nell’interscambio con l’Oriente.
«Mancano prodotti perché, dopo la pandemia, Stati Uniti e Cina hanno ripreso a marciare velocemente e tengono per sé le materie prime» spiega Giovanni Salvalaggio, direttore generale di Sarp, azienda produttrice di macchinari per la produzione di pasta, Presidente Produzione CNA Veneto e vice-presidente CNA Padova. «Il problema è grave soprattutto per artigiani e piccole imprese, che avevano avuto gli ordini bloccati in periodo Covid ed erano in attesa di tempi migliori. CNA vuole farsi portavoce di queste difficoltà: stiamo lavorando di concerto con i vertici regionali e nazionali perché portino al Governo la voce delle imprese penalizzate da questa situazione. Bisogna intervenire subito, ed è soprattutto l’Europa a doverlo fare».
A causa della carenza di materie prime, un primo problema è quello di rispettare i tempi di consegna. Leggi qui l’intero comunicato stampa di CNA Padova.
Secondo il Centro Studi di CNA Veneto, le quotazioni dei metalli industriali sono in notevole ascesa oramai da mesi. Il ferro quotato al CME raggiunge il prezzo più alto dal 2011 (180 dollari/tonnellata); il rame, quotato all’LME, presenta il valore maggiore da otto anni (8000 dollari/tonnellata). L’alluminio è aumentato da inizio 2020 più del 40%.
«La situazione ricorda quella dei primi anni 2000 – commenta Matteo Ribon, Segretario di CNA Veneto – quando la forte crescita delle economie emergenti ha causato l’aumento dei minerali di ferro e dei metalli non ferrosi. Oggi la metà della domanda di metalli industriali proviene dalla Cina, primo Paese ad aver rincominciato a produrre. Dunque l’andamento dei loro prezzi e la manifattura cinese sono legati a doppio filo. La speranza è che i prossimi mesi vedano la manifattura, ed in particolare la meccanica, come traino della ripresa economica.»
Leggi qui l’intero studio di CNA Veneto sul settore della meccanica.