Bonus Turismo o Bonus Alberghi, credito d’imposta e contributo a fondo perduto

Turismo, ristori a ristoranti, bar, pasticcerie e imprese ricettive dei comprensori sciistici del Veneto

In attesa del bando di Unioncamere Veneto, scopri l’elenco dei comuni interessati

Ristori a ristoranti, bar, e altre imprese in Veneto. “E’ di 34 milioni e 843mila euro il fondo destinato alle imprese turistiche della montagna veneta colpite, lo scorso anno, dalla chiusura degli impianti sciistici. Risorse importanti che garantiscono un chiaro indennizzo in ragione del calo di fatturato e rappresentano un sostegno concreto alla ripartenza della filiera turistica del comprensorio montano”.

Così l’assessore al Turismo della Regione del Veneto, Federico Caner, ha annunciato il valore complessivo del budget che sarà destinato alle imprese turistiche che tra il 1° dicembre 2020 e il 30 aprile 2021 hanno sofferto delle chiusure imposte dall’emergenza sanitaria legata al Covid-19.

L’aiuto si applica ai seguenti comuni interessati dalla presenza di impianti a fune e piste da sci:

–  in provincia di BELLUNO Alleghe, Auronzo di Cadore, Belluno, Colle Santa Lucia, Comelico Superiore, Cortina d’Ampezzo, Falcade, Feltre, Fonzaso, Gosaldo, Livinallongo del Col di Lana, Pedavena, Rocca Pietore, San Vito di Cadore, Selva di Cadore, Vigo di Cadore, Zoldo;

–  in provincia di VERONA Malcesine, Ferrara di Monte Baldo;

–  in provincia di VICENZA Asiago, Conco-Lusiana, Gallio, Lastebasse, Recoaro Terme, Roana.

I Comuni contigui di interesse turistico sono:

–  in provincia di BELLUNO Agordo, Borca di Cadore, Calalzo di Cadore, Canale d’Agordo, Ponte nelle Alpi, San Nicolò di Comelico, San Tomaso Agordino, Santo Stefano di Cadore, Taibon Agordino, Vodo di Cadore, Voltago Agordino.

–  in provincia di VERONA Brentino Belluno, Caprino Veronese, San Zeno di Montagna

–  in provincia di VICENZA Arsiero, Foza, Rotzo, Tonezza del Cimone.

“La condizione base per ottenere il ristoro, per le imprese ricettive, è aver subito un calo del fatturato pari almeno al 30% rispetto alla stagione sciistica 2018-2019 – ha spiegato Caner – I ristori verranno definiti in misura variabile in proporzione al numero dei posti-letto, distinguendo poi tra strutture alberghiere, di cui si terrà conto anche della dimensione, campeggi e strutture complementari. La percentuale del ristoro, poi, potrà essere incrementata in proporzione all’effettiva perdita di fatturato”.

Per le imprese del settore extraricettivo, i ristori verranno erogati in misura forfettaria. Si parte da una quota massima di 20 mila euro per le agenzie di viaggio e i tour operator, discoteche e sale da ballo, passando per i 12 mila euro destinati all’attività di ristorazione con somministrazione, agli 8 mila euro per l’attività di ristorazione connessa alle aziende agricole, per le attività di asporto, i negozi di attività sportive e ricreative e quelle di mediazione immobiliare. La quota di 6 mila euro è destinata, invece, ai gestori di teatri, sale da concerto e musei, bar, gelaterie e pasticcerie. Infine, per il terziario connesso all’attività turistica, quindi guide turistiche, accompagnatori, animatori, guide naturalistico-ambientali, guide alpine, trasporto taxi, trasporto con ncc, service per manifestazioni e spettacoli, servizi di biglietteria per eventi e attività di supporto alle rappresentazioni artistiche il ristoro sarà di 5 mila euro per singola impresa.

Tutti gli aggiornamenti sul bando saranno pubblicati qui: CNA Agroalimentare Veneto.

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