Il Consiglio dei Ministri di oggi, 2 settembre 2021, ha approvato il Decreto Infrastrutture contenente la norma che finalmente autorizza l’uso della targa prova su mezzi immatricolati per le officine di riparazione e trasformazione dei veicoli e per i venditori di auto usate.
Risolta la questione che si trascina da molto tempo, anche grazie a CNA e ai parlamentari veneti, tra le prime la deputata Sara Moretto. La capogruppo in Commissione Attività Produttive della Camera si dice soddisfatta che con questo decreto sia stata “risolta l’annosa questione che riguardava migliaia di imprese artigiane”.
Dopo quasi due anni si mette la parola fine in ordine alle controversie derivanti dall’impiego della cosiddetta targa prova sui veicoli già immatricolati.
Con il Decreto legge Infrastrutture e Trasporti il Governo autorizza l’uso della targa prova da parte delle imprese di autoriparazione con riferimento ai veicoli provvisti di carta di circolazione.
La targa di prova viene rilasciata in determinate situazioni e circostanze, ad esempio quando si devono effettuare delle prove tecniche su un veicolo. Si tratta di uno strumento di lavoro fondamentale per tutte quelle attività del settore che, per ragioni legate alla manutenzione dei veicoli, debbono poter circolare su strada.
In questi anni CNA ha sollecitato a più riprese e in tutte le sedi istituzionali un’istanza particolarmente sentita dalla categoria. Non possiamo che confidare, pertanto, che il Parlamento, nell’iter di conversione del decreto, ratifichi senza indugio una norma attesa da tutti gli artigiani del comparto.
Le nuove modifiche al codice della strada
Tra le modifiche al codice della strada si segnala l’introduzione degli “stalli rosa” dedicati alle donne in gravidanza e ai genitori con figli fino a due anni, e la facoltà per i Comuni di riservare posti di sosta, a carattere permanente o temporaneo, oltre che ai veicoli adibiti al trasporto delle persone con disabilità, anche ai veicoli elettrici, ai veicoli per il carico e lo scarico delle merci nelle ore stabilite e al trasporto scolastico. Il decreto prevede poi un rafforzamento delle sanzioni per chi occupa gli stalli rosa e altri parcheggi riservati senza essere autorizzato: ad esempio, vengono raddoppiate le multe per chi parcheggia negli spazi riservati alle persone con disabilità e la nuova sanzione sarà compresa tra 168 e 672 euro. Nel provvedimento sono anche previsti incentivi ai Comuni per consentire la sosta gratuita alle persone con disabilità all’interno delle strisce blu nel caso lo stallo riservato risulti occupato. Multe più care sono previste anche per chi sosta nelle aree perdonali urbane. Gli interventi sulla micromobilità saranno concordati in sede parlamentare in occasione della conversione in legge del decreto.
QUI le altre novità del Decreto Infrastrutture.