Quale PNRR per le PMI? Secondo l’Osservatorio Economia e Territorio di CNA Veneto, questo è l’interrogativo importante anche se, al momento, non si riscontrano ricadute dirette o indirette sulle PMI, almeno in questa prima fase di erogazioni.
Secondo i dati riferiti dal Focus elaborato dall’Osservatorio sulla allocazione delle risorse del PNRR sul territorio veneto, l’ammontare destinato al territorio nazionale in questa prima tranche, è di complessivi 49 miliardi, 2,8 dei quali assegnati al Veneto e ripartiti come segue: 215,6 milioni di euro per DIGITALIZZAZIONE, INNOVAZIONE, COMPETITIVITÀ E CULTURA; 1.162,6 mln per RIVOLUZIONE VERDE E TRANSIZIONE ECOLOGICA; 201,8 mln per INFRASTRUTTURE PER UNA MOBILITÁ SOSTENIBILE; 254,6 mln per ISTRUZIONE E RICERCA; 363,4 mln per INCLUSIONE E COESIONE; ed infine 583,5 milioni di euro per la SALUTE.
Il 36,7% delle risorse attribuite al Veneto si riferisce ad interventi il cui soggetto titolare è il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, e la Regione rappresenta il principale soggetto attuatore (40% delle risorse), seguita dai Comuni (20,9%). Inoltre, una quota rilevante (15,6%) riguarda iniziative rivolte agli enti territoriali in generale (regione, province, comuni).
La regione Veneto con l’8,2% di popolazione, genera il 9,2% del PIL nazionale, grazie alle imprese operanti sul territorio che rappresentano l’8,3% di quelle nazionali. Sarebbe quindi auspicabile che all’importanza del Veneto nell’economia corrispondesse una pari partecipazione al Tavolo permanente di attuazione del PNRR, dal quale si attendono, per le PMI, precise opportunità e indicazioni sulle progettualità sui bandi ai quali partecipare. Ma dalla fotografia che emerge dai risultati di questo Focus, il Veneto secondo il piano di riparto del PNRR potrà disporre di una cifra certamente inferiore a quanto potrebbe aspirare per mantenere il trend di crescita che, solo nel 2021, ha consentito di ripartire con slancio per superare l’impasse della pandemia. Anche rispetto alle regioni vicine, Lombardia ed Emilia Romagna, alle quali il PNRR ha destinato rispettivamente 5 miliardi e 3 miliardi di euro.
Dal monitoraggio del Focus risulta inoltre come le varie Missioni destinatarie delle risorse siano volte per lo più alla realizzazione di Opere pubbliche e di Grandi Opere settori di alto interesse che difficilmente coinvolgeranno in prima battura le piccole e micro imprese. Risulta chiaro che la ripresa che sta trainando il Veneto fuori dal Covid è gran parte merito della attività delle PMI che devono poter accedere alle risorse del Piano, evitare una brusca frenata nei livelli e trend di crescita attesi.
Di fronte a questo timore, CNA chiede uno sforzo comune per individuare progettualità specifiche che permettano una effettiva trasformazione digitale mediante interventi destinati all’evoluzione delle piccole e micro imprese, e che riescano ad individuare spazi di reale ricaduta di queste importanti risorse.
«Il PNRR è primariamente un Piano di risultati, non un piano di spesa – afferma il Prof. Tiziano Treu, Coordinatore del Tavolo permanente attuazione PNRR – è necessario raggiungere risultati materiali e qualitativi. Una parte del Piano va a debito, per ripagare il quale è necessaria la crescita e la responsabilità è alta specialmente per la Pubblica Amministrazione e per gli Enti Attuatori. Lo scorso anno è stato di preparazione, questo è l’anno decisivo in cui dobbiamo produrre risultati. Concordo sul fatto che c’è il problema di rendere le piccole e micro imprese partecipi di queste risorse, ma è fondamentale aiutarci a vicenda e restare in collegamento con tutti gli attori per dare impulso alla innovazione. Proseguiamo con questo importante monitoraggio e diamoci un appuntamento tra sei mesi per un resoconto sintetico su quanto le tre regioni, Veneto, Emilia Romagna e Lombardia produrranno e per valutare le vostre proposte progettuali che per noi saranno davvero utili.»
«Il compito di CNA è di continuare un monitoraggio delle prossime fasi di attribuzione delle risorse del PNRR – commenta Moreno De Col Presidente CNA Veneto – con un occhio attento alle esigenze delle imprese per cogliere le migliori opportunità relativamente a nuovi bandi, progetti, proposte ed insieme valutare l’impatto del PNRR sulla attività del tessuto produttivo veneto. Un ruolo importante che abbiamo già iniziato a ricoprire attraverso la ricerca, l’analisi, lo studio e la diffusione dei dati raccolti dal nostro Osservatorio Economia e Territorio. Ci impegniamo altresì a continuare a proporre, sviluppare e supportare azioni volte alla creazione di un macro piano di digitalizzazione per le piccole e micro imprese e l’artigianato.»
«In questa delicata fase di transizione e di evoluzione – aggiunge Matteo Ribon, Segretario CNA Veneto –intravediamo infatti una opportunità mai presentata prima per fare un salto di qualità: la banda larga, i piani di riconversione di macchinari, la digitalizzazioni di capannoni. Dobbiamo unire i nostri sforzi in sinergia, comunità di visione e dialogo proficuo anche con le nostre regioni vicine, Lombardia ed Emilia Romagna, per proporre un piano a lunga gittata che possa svilupparsi in più azioni di politica industriale.»