Piccole imprese e AI: orientarsi tra sfide e opportunità

Un percorso pratico per introdurre l’Intelligenza Artificiale nelle piccole imprese

Piccole imprese, AI e sfide. L’Intelligenza Artificiale (AI) sta trasformando il mondo produttivo. I dati parlano chiaro: secondo Istat, oltre il 32% delle grandi imprese italiane ha già adottato almeno una tecnologia basata su AI. Ma tra le piccole imprese, l’adozione resta limitata: solo il 6,9% delle imprese tra 10 e 49 addetti ha integrato almeno una soluzione di intelligenza artificiale nei propri processi.

Eppure, l’interesse c’è, ed è forte. Molti imprenditori guardano con attenzione a queste tecnologie, consapevoli del loro potenziale nel migliorare efficienza, qualità e competitività.

Perché le piccole imprese sono indietro?

La bassa adozione dell’AI nelle micro e piccole imprese (MPMI) dipende da diversi fattori: mancanza di risorse, difficoltà a comprendere le potenzialità, e soprattutto l’assenza di figure professionali capaci di accompagnare queste realtà in un percorso di trasformazione digitale.

La sfida è dunque culturale e organizzativa, oltre che tecnologica.

Nasce il TAIM: il tutor per l’AI nelle PMI

Per supportare concretamente le PMI, CNA propone l’introduzione del TAIM – Temporary Artificial Intelligence Manager: una figura professionale temporanea, specializzata in AI, capace di guidare le imprese in un percorso personalizzato di diagnosi, sperimentazione e adozione delle soluzioni più adatte.

Un modello simile a quello già sperimentato con i Temporary Export Manager, per cui sono previsti incentivi pubblici. CNA auspica che anche i TAIM possano beneficiare di misure di sostegno per favorire la diffusione dell’AI nelle PMI italiane.

Le applicazioni dell’AI nel manifatturiero

Le opportunità offerte dall’intelligenza artificiale per le imprese manifatturiere sono molteplici:

  • Manutenzione predittiva: riduzione dei guasti e dei costi di riparazione.
  • Controllo qualità automatizzato: identificazione rapida e precisa dei difetti.
  • Ottimizzazione della produzione: processi più efficienti, meno scarti e minore consumo energetico.
  • Gestione intelligente della supply chain: previsione della domanda e coordinamento con fornitori.
  • Robotica collaborativa: automazione anche per produzioni su piccola scala.
  • Design generativo: innovazione più rapida e progetti ottimizzati.
  • Supporto agli operatori: formazione continua tramite chatbot e realtà aumentata.

L’approccio giusto: partire dai problemi, non dalla tecnologia

Per una PMI, introdurre l’intelligenza artificiale non significa inseguire mode, ma risolvere problemi concreti. CNA consiglia di partire da una semplice autoanalisi:

  • Dove si verificano sprechi o inefficienze?
  • In quali fasi della produzione ci sono errori ricorrenti?
  • Che uso facciamo dei dati aziendali?
  • I nostri processi sono digitalizzati?

Solo da un’analisi chiara dei bisogni reali nasce l’opportunità di adottare l’AI con efficacia.

Piccoli passi, grandi risultati

Adottare l’AI non richiede grandi investimenti iniziali. Si può iniziare con:

  • Un software open source per il controllo qualità visivo.
  • Un modello predittivo costruito con Excel e Python.
  • Un chatbot per il supporto tecnico interno.

L’AI può essere alla portata anche delle microimprese, a patto di avere la giusta guida e una strategia su misura.

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