Monitoraggio Economia Territori. CNA Veneto ha recentemente pubblicato un’analisi dettagliata sullo stato economico della regione, attraverso il rapporto dell’osservatorio Economia e Territorio, elaborato dal Centro Studi Sintesi. I dati emersi delineano uno scenario preoccupante: la crescita del PIL regionale, già debole, è prevista allo 0,8% per il 2024 e allo 0,9% per il 2025, segnali chiari di un rallentamento strutturale. Di particolare rilievo è anche il calo nei consumi privati, che passano dal 6% del 2022 a una stima dell’1% per il 2025, e la contrazione negli investimenti, destinati a scendere dal 17,9% del 2021 a un -1,7% nel 2025.
Questa situazione richiede, secondo CNA Veneto, azioni tempestive da parte delle istituzioni, con particolare attenzione alle misure economiche della Manovra 2025, ormai in fase di definizione. “La crescita debole è un campanello d’allarme, ma anche un’opportunità per un’inversione di rotta – ha dichiarato Moreno De Col, presidente CNA Veneto – La nostra richiesta è chiara: servono politiche mirate per sostenere lo sviluppo, e ci aspettiamo risposte sia dal Governo che dalla Regione. Solo interventi concreti e immediati possono scongiurare il rischio di stagnazione.”
Il contesto europeo e l’influenza della Germania
Un altro aspetto di rilievo è il confronto con altre regioni europee e italiane. I dati dimostrano che la crisi della manifattura tedesca, specialmente nel settore automotive, ha inciso negativamente sulle performance del Veneto. La ripresa delle economie dei Lander tedeschi, attesa per il 2025, potrebbe mitigare questi effetti, ma le prospettive per il Veneto restano modeste. Mentre Lombardia ed Emilia-Romagna mostrano previsioni di crescita rispettivamente dell’1% e dello 0,9% per il 2025, il Veneto è fermo allo 0,9%, segno che le difficoltà strutturali non saranno risolte automaticamente con il solo traino tedesco.
“In mancanza di una robusta strategia di sviluppo regionale, la ripresa della Germania non basta a rilanciare il nostro territorio – ha aggiunto De Col –. La Lombardia, ad esempio, riesce a capitalizzare meglio grazie a politiche più incisive. È una lezione che dobbiamo far nostra.”
Calo dei consumi, investimenti e accesso al credito: un circolo vizioso
La compressione dei consumi privati e il crollo degli investimenti costituiscono altri elementi di seria preoccupazione. La tendenza decrescente della disponibilità di spesa delle famiglie venete riflette una situazione di crescente incertezza e cautela economica. Il consumo privato, ridottosi a una crescita dell’1%, è sintomatico di un potere d’acquisto indebolito, influenzato dall’aumento dei costi e dall’inflazione, che in Veneto ha raggiunto l’1,3% nei primi nove mesi del 2024, più alto del dato nazionale (0,9%).
Sul fronte delle imprese, la restrizione del credito è un altro problema critico. Con un calo del 13,5% dell’accesso al credito per le imprese, la capacità di investimento si riduce, limitando ulteriormente le prospettive di crescita economica. Matteo Ribon, segretario di CNA Veneto, sottolinea la gravità di questa situazione: “Le difficoltà di accesso al credito e l’aumento dei costi generano un circolo vizioso che soffoca le aziende e frena la domanda interna. È indispensabile, quindi, un grande patto per lo sviluppo, un’azione comune tra istituzioni e parti sociali per un rilancio coordinato del Veneto.”
L’appello di CNA Veneto
CNA Veneto conclude l’analisi con una chiara richiesta di intervento strutturale a sostegno dell’economia regionale. Solo misure concrete e coordinate, mirate a migliorare l’accesso al credito, incentivare gli investimenti e stimolare il consumo, potranno invertire la rotta e garantire al Veneto una crescita sostenibile.
Questo quadro critico rappresenta quindi un’opportunità per aprire un dialogo costruttivo tra tutte le parti coinvolte, affinché la Manovra 2025 e gli interventi regionali possano diventare strumenti efficaci per rilanciare l’economia e garantire un futuro più prospero al tessuto produttivo veneto.