CNA Agroalimentare: “Difendiamo il Made in Italy e il mangiare e bere di qualità”

Made in Italy, mangiare e bere di qualità. Si inasprisce lo scontro tra i sistemi di etichettatura alimentare nutrizionale. In particolare, tra quello francese a colori, denominato nutriscore, e l’italiano a «batteria», chiamato NutrInform battery.

Il sistema italiano a «batteria» è rappresentato da una pila. Gli alimenti vengono classificati in percentuale rispetto alla dose massima di assunzione giornaliera, suddivisa in: calorie, zuccheri, grassi, grassi saturi e sali. Ad esempio l’OMS consiglia una dose giornaliera massima di sale pari a 5g a persona. Nel sistema a «batteria» verrà indicata in percentuale quanto sale è contenuto nell’alimento che si intende acquistare.

Il nutriscore francese è un sistema di allarme (semaforo rosso). Il nostro a «batteria» è un sistema di educazione alimentare. Basta fare un esempio: per il nutriscore il Grana Padano è sconsigliato poiché reputato alimento grasso, e pertanto dannoso. Mentre la Coca Cola light è contrassegnata con il verde.

“L’attacco dei media francesi al sistema di etichettatura dei prodotti alimentari proposto dall’Italia è ingiustificabile. Al centro del sistema italiano sono le esigenze dei consumatori. Valore scientifico, educazione alimentare, acquisto consapevole sono i principi del sistema a batteria che tende non a spaventare ma a informare, indicando le singole quantità, a esempio di sale, contenute nei prodotti. Del tutto discutibile invece il sistema francese a semaforo che, per fare un esempio, identifica il parmigiano reggiano, di cui è nota l’alta qualità, con il colore rosso e la coca cola light con il verde. In sede europea si prospetta un’autentica disfida. Di certo l’Italia continuerà a puntare, come ha sempre fatto, sulla qualità riconosciuta in tutto il mondo del mangiare&bere Made in Italy e quindi sulla dieta mediterranea, sui prodotti a Indicazione geografica Dop/Igp, sui prodotti tradizionali e su una alimentazione informata, in barba a inutili allarmismi che tendono a demonizzare non la quantità ma i prodotti. E su questa battaglia il governo ci troverà sempre al suo fianco”. Lo dichiara il presidente di CNA Agroalimentare, Mirco Della Vecchia.

Le diverse posizioni

La ministra dell’agricoltura, Teresa Bellanova, a margine del Consiglio dell’Agricoltura tenutosi a Bruxelles recentemente, presentando il documento comune, ha palesato agli altri ministri europei i dubbi – condivisi anche da Repubblica Ceca, Cipro, Grecia, Ungheria, Lettonia e Romania – rispetto all’approccio di etichette nutrizionali come il nutriscore. In particolare il loro basarsi su informazioni scientifiche su porzioni e quantità effettivamente consumate e sulla specificità di diete come quella mediterranea. Contro il sistema italiano a «batteria» si è opposto, non a caso, il padre del nutriscore Hercberg, che ha attaccato l’agroalimentare italiano. Pare evidente, però, che non vi è alcuna spinta, nessuna lobby dietro il metodo di etichettatura italiano. Anzi semmai è vero il contrario, sostiene CNA Agroalimentare, visto che la grande distribuzione è in mano ai francesi.

È il consumatore al centro del Sistema a «batteria». L’Italia continuerà a puntare, come ha sempre fatto, afferma Mirco Della Vecchia Presidente di CNA Agroalimentare, sulla qualità riconosciuta in tutto il mondo del Food Made in Italy e quindi su: dieta mediterranea, Prodotti ad Indicazione Geografica DOP/IGP, prodotti tradizionali e su una alimentazione informata, in barba ad inutili allarmismi che tendono a demonizzare non la quantità ma il prodotto in sé.

Valore Scientifico, educazione alimentare, acquisto consapevole questi i principi del Sistema a Batteria, che per la CNA rappresenta un vanto e un impegno a sostenere la proposta del nostro Paese in ogni sede.

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