Autotrasporto e Legge di Bilancio 2023

Pubblicata e diffusa la bozza “bollinata” della Legge di Bilancio 2023 (in allegato), la manovra finanziaria da 35 miliardi che il Governo Meloni dovrà approvare entro il 31 dicembre e che entrerà in vigore il 1° gennaio del 2023.

All’interno del Titolo V su crescita e investimenti, il III Capo è dedicato e alle infrastrutture e trasporti, e all’articolo 85, sull’autotrasporto. L’articolo in questione autorizza la spesa di 200 milioni per l’anno 2023 per un contributo utile a mitigare gli effetti del rincaro del gasolio impiegato in veicoli di categoria euro 5 o superiore per le imprese, con sede legale o stabile organizzazione in Italia, che esercitano l’attività di trasporto. Le modalità e i termini per l’erogazione di questo contributo, che si applica in rispetto alla normativa europea in materia di aiuti di Stato e sui i cui adempimenti provvede il MIT, verranno stabiliti da un decreto del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, di concerto con il ministro dell’economia e delle Finanze, entro il 31 marzo 2023.

Oltre alla specifica misura per l’autotrasporto, il documento finanziario contiene anche altri provvedimenti che possono essere utili al settore dell’autotrasporto: l’articolo 2 (comma 4) del II Titolo in materia di energia elettrica, gas e carburanti, infatti, riconosce alle imprese non gasivore – in cui rientrano anche le imprese di autotrasporto– un contributo straordinario sotto forma di credito di imposta, a parziale compensazione dei maggiori oneri, pari al 45% della spesa sostenuta per l’acquisto del gas natura consumato nel primo trimestre del 2023 per usi energetici diversi da quelli termoelettrici, qualora il prezzo di riferimento del gas, calcolato come media riferita al quarto trimestre 2022, abbai subito un incremento superiore al 30% del corrispondente prezzo delle stesso trimestre del 2019 (i prezzi del Mercato Infra-gionaliero MI-GAS sono pubblicati dal Gestore dei Mercati Energetici).

Il disegno di Legge relativo al Bilancio dello Stato per l’anno 2023 prevede, inoltre, altre misure di interesse per il settore: le misure contro il caro-energia con proroga al primo trimestre del 2023 del credito d’imposta per l’acquisto di energia elettrica (con aliquota del 35% per le imprese non energivore dotate di contatori con potenza pari ad almeno 4,5 kwh) e gli interventi a sospensione dell’aggiornamento biennale delle sanzioni previste dal Codice della Strada. In materia di lavoro e politiche sociali, poi, oltre alla conferma di “opzione donna” e “Ape sociale” rivisitate, è introdotta l’indicizzazione delle pensioni al 120%; l’introduzione, per l’anno 2023, di un nuovo schema di anticipo pensionistico; l’estensione, per le donne, del congedo parentale all’80% e la previsione di specifici regimi di esonero contributivo in caso di assunzione di particolari categorie di lavoratori. La Cna -di concerto alla Cna Fita- ha presentato alcuni emendamenti (anch’essi allegati) “migliorativi” che si auspica siano accolti.