Dopo che l’Organismo di Partenariato del porto della Spezia (che rappresenta gli operatori portuali) ha fermato l’ordinanza dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale che avrebbe introdotto un tempo massimo di attesa per gli autotrasportatori, con relative sanzioni nel caso di superamento, le associazioni degli autotrasportatori hanno applicato un sovrapprezzo di 150 euro sui contratti che riguardano il porto ligure. Una situazione che ha creato uno stallo nella vertenza e che l’Autorità portuale ha voluto superare con un documento presentato a tutti gli interessati il 22 luglio 2022 e approvato da quindici sigle.
Le firme in calce all’accordo sono quelle di Associazione Spedizionieri Porto di La Spezia, Aspedo, Assoagenti, Confindustria Sezione Logistica, Uiltrasporti, Fit Cisl, il terminalista Lsct, Anita, Confitarma, Fai, CNA Fita, Confartigianato Trasporti, Assotir, Trasportounito, Filt Cgil. “Ha prevalso il buon senso”, commenta il presidente dell’Autorità portuale, Mario Sommariva. “Il porto fa un passo in avanti verso la modernizzazione e la digitalizzazione di processi complessi”.
Il documento ripristina i tempi massimi di attesa, ma abolisce le sanzioni. A gennaio 2023 sarà introdotto un sistema di controllo satellitare dei flussi che rileverà il numero dei veicoli industriali in arrivo nel porto dalle autostrade, con lo scopo di migliorare i viaggi e la gestione dei vuoti. Sarà anche costituito un Tavolo permanente di consultazione sui temi dell’autotrasporto, che si riunirà per la prima volta il 2 agosto con all’ordine del giorno la gestione dei container vuoti e il funzionamento delle aree retroportuali. Questo Tavolo dovrà stipulare un accordo di programma per determinare l’esecuzione dei trasporti, che dovrebbe comprendere anche indennizzi in caso di “determinate condizioni di disagio”. Inoltre, questo organismo avrà funzioni consultive nei confronti dell’Autorità portuale, “promuovendo un esame congiunto dei monitoraggi sui flussi di traffico e sui tempi di permanenza in porto nonché formulando proposte in merito ai contenuti delle ordinanze”. Le associazioni dell’autotrasporto s’impegnano a revocare il sovrapprezzo di 150 euro.
L’unica associazione che non ha firmato il documento è Assarmatori. Essa ritiene che eventuali disservizi ricadranno soprattutto sulle compagnie di navigazione e che entro il 2 agosto non ci siano i presupposti per affrontare la questione dei container vuoti. Il loro trasporto in aree retroportuali comporterebbe costi supplementari per gli armatori. “Mi spiace, ed esprimo rammarico, per la mancata adesione di Assarmatori”, commenta Sommariva. “Ritengo ci si sia focalizzati troppo sul tema dei container vuoti sminuendo la portata generale del documento che pure è stato comunque apprezzato. Ha finito così per prevalere una visione particolare su un singolo tema. Auspico tuttavia, che l’apprezzamento generale espresso possa portare, in futuro, Assarmatori a rivedere la propria posizione. Il porto di La Spezia non può fare a meno, su temi così delicati per il suo funzionamento, del contributo dei principali associati di Assarmatori vale a dire le imprese di navigazione che fanno capo al gruppo Msc”.
La situazione a Venezia
A Venezia siamo un po’ più avanti: su “imput” delle Associazioni Regionali degli Autotrasportatori come CNA Fita Veneto, il terzo incontro -sulle medesime questioni- con il Presidente del Porto programmato per il 15 settembre 2022.