In dialogo con l’Europa per rilanciare l’artigianato. Politiche europee a misura di PMI e dialogo con i competitor d’Oltralpe volàno fondamentale per rilanciare l’Artigianato così da poter affrontare le nuove sfide che ci attendono: sostenibilità, innovazione, nuove frontiere digitali. Queste alcune delle azioni programmatiche emerse durante l’Assemblea regionale CNA Veneto a Villa Foscarini Rossi.
«Più di ogni cosa – ha affermato il Presidente De Col – è necessario declinare le politiche e le direttive europee secondo la realtà del nostro Paese, e cioè delle nostre piccole e micro imprese. Ciò significa, tra gli altri interventi, aggiornare la Legge quadro che ormai ha quasi 40 anni. E per quanto riguarda il Veneto, portare a compimento il percorso di autonomia per lo sviluppo. A breve ci saranno le elezioni in Europa: presenteremo un programma di istanze strategiche per il rilancio del Nordest funzionale a concretizzare un patto di attuazione delle politiche europee.»
«A livello regionale – ha aggiunto il Segretario CNA Veneto Matteo Ribon – si guarda ai fondi europei quali volàno per attuare interventi strutturati di riconversione di interi settori strategici. Ma la richiesta è precisa: sono necessarie politiche industriali e regionali per sostenere l’Italia, secondo paese manifatturiero d’Europa. I fronti aperti sono comunque molti: la Via della Seta, i rapporti con la vicina Africa, il raggruppamento dei nuovi paesi emergenti BRICS. Necessario studiare una vera politica regionale e nazionale di accompagnamento delle nostre imprese sui mercati esteri che supporti gli attuali investimenti.»
Azioni strategiche che per essere messe in campo non possono prescindere dal valore delle Persone, come ha sottolineato il Presidente CNA Nazionale Dario Costantini: «In una bottega artigiana, nel capannone di una piccola impresa le persone sono esseri umani, non dipendenti che magari si ambisce a sostituire con un robot, quale è il caso delle imprese moloch. La piccola impresa è un microcosmo sociale dove non si possono evitare le relazioni inter-personali né lo si vuole. Il dipendente è un collaboratore, un capitale umano, che nessun imprenditore si può permettere di perdere, vuole perdere.»