Emergenza Coronavirus, la CNA del Veneto sul piano del Governo

Conte: “Coperta corta". Ribon: “Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna colpite prima, con più aiuti possono risollevare economia del Paese

“Tutti gli stanziamenti e tutte le misure varate dal Governo sono aria per le nostre imprese. Il punto però è un altro: dobbiamo fare i conti con il fatto che la coperta è corta, le risorse sono limitate, e ci sono territori che stanno soffrendo da più di un mese, dove l’urgenza è più alta e più evidente che nel resto d’Italia. Questi territori sono anche le Regioni che da sole producono quasi la metà del Pil italiano. Per questo ci saremmo augurati che da Roma arrivassero non degli aiuti indistinti, ma interventi diversi e graduali”. Queste le parole del Presidente della CNA del Veneto Alessandro Conte a poche ore dalla conferenza stampa in cui il Premier Conte ha illustrato il piano del Governo per fronteggiare l’emergenza coronavirus.

Secondo la confederazione nazionale dell’artigianato del Veneto i provvedimenti adottati non terrebbero conto delle diverse problematiche di natura economica provocate dal coronavirus: “Le imprese di Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna stanno subendo i contraccolpi dell’emergenza da più di un mese – sottolinea il segretario generale della CNA del Veneto Matteo Ribon – mentre ci sono Regioni che stanno subendo i cambiamenti, anche economici, solo da pochi giorni. Questa condizione diversificata tra le Regioni non è stato il risultato di una scelta da parte di qualcuno, semplicemente c’è chi si è ritrovato a soffrire prima e di più. Ed è ancora più grave il fatto che chi sta soffrendo maggiormente sia poi quella parte dell’Italia che da sola traina la metà del Pil nazionale e che, se aiutata, può risollevare l’economia del Paese. Per questo a nostro avviso si sarebbe dovuto mettere in atto un piano in grado di rispondere per gradi all’emergenza”.

Conte torna poi sul testo presentato dal Governo di cui si attende l’ufficializzazione: “Convincono alcuni provvedimenti come l’allargamento degli ammortizzatori sociali già esistenti, l’estensione della cassa integrazione in deroga speciale per tutti i lavoratori indipendentemente dal settore, l’indennità per autonomi e partite-iva, oltre ai provvedimenti annunciati per il sostegno alle famiglie. Tuttavia – chiude – è necessario lavorare sui tempi. I nostri imprenditori devono poter accedere subito agli aiuti senza dover passare per le forche caudine della burocrazia. Vanno quindi evitati tutti i passaggi inutili e snellite le procedure di accesso al credito oltre che agli ammortizzatori sociali”.

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