Nella débâcle del sistema economico veneto causata dal Covid 19 durante il 2020, sono da cogliere tuttavia alcuni incoraggianti segnali, tangibili già in questi primi mesi del 2021, sui quali è necessario concentrare azioni concrete di spinta per la ripresa economica della regione. Uno di questi è rappresentato da una analisi dei dati relativi all’Export, come si evince dai risultati dello studio effettuato dall’Osservatorio Economia e Territorio per CNA Veneto condotto dal Centro Studio Sintesi.
Una ripresa iniziata già dal quarto trimestre 2020, (con +1,5 miliardi di euro), dopo un calo di oltre 5,3 miliardi di euro registrato nei primi mesi di lockdown (-8,2%). Le previsioni annuali per il 2021 sono tuttavia confortanti: +13,9 per il 2021; +7,9 per il 2022 (elaborazioni dati Prometeia).
Nell’analisi specifica dei dati del manifatturiero, mettendo a confronto le variazioni rispetto al 2019 (elaborazione dati Istat-Coeweb), tra il 2019 ed il 2020 le esportazioni dei comparti manifatturieri in Veneto fanno registrare una caduta dell’8,6%. La flessione interessa tutte le attività compreso l’agroalimentare (-1,6%); l’unica eccezione riguarda la chimica-gomma-plastica (+9%) comparto che include la farmaceutica, dato comprensibile se si considerano le necessità sanitarie determinate dalla pandemia. Tra quelli maggiormente colpiti figurano il Sistema Moda, Meccanica, Sistema Casa e Altre produzioni.
Per l’Agroalimentare da gennaio-dicembre 2020 si è passati da 6.276 mln euro del 2019 al saldo periodo 6.174 (-101 milioni di euro); Sistema moda da 10.790 del 2019 a 9.529 del 2020 (– 1.261); Sistema casa da 4.831 del 2019 a 4.378 del 2020 (– 452); Chimica-gomma-plastica da 5.647 del 2019 a 6.155 del 2020 (+ 507 mld); Metallurgia e metalli da 6.597 del 2019 a 6.054 del 2020 (-543); Meccanica da 21.692 del 2019 a 19.599 del 2020 (-2.094); Altre produzioni da 7.612 del 2019 a 6.085 del 2020 (– 1.526).
«Il PIL ha fatto segnare una caduta senza precedenti perché ci avviciniamo al 9% in meno rispetto al 2019 (-8,9%) – spiega Matteo Ribon Segretario CNA Veneto commentando i risultati del terzo Focus dell’Osservatorio Economia e Territorio –, ma su questo dato va precisato che rispetto alle prospettive per il 2021 ci si attende una crescita del 5% che non consentirà di recuperare quanto perso nel 2020, ma ci porterà ad avvicinarci alla soglia pre-pandemia. Quello dell’export è uno degli indicatori più significativi per comprendere l’impatto del Covid sull’economia del Veneto in particolare se lo confronta con i dati relativi all’impatto del virus sull’economia delle principali regioni europee. Il Covid ha causato un calo significativo, si parla di 5 miliardi di euro in meno rispetto al 2019, ma già dalla seconda parte del 2020 si è registrata una crescita delle esportazioni che dovrebbe irrobustirsi anche per il 2021. Le attese sono del 13% in più che anche in questo caso ci avvicinerà ai livelli pre-pandemia. Negli ultimi due trimestri nella ultima parte dell’anno c’è stata comunque una lentissima ripresa sui cui puntare con concrete azioni di ripartenza anche per i comparti più penalizzati quali Sistema Moda e Meccanica, sperando nel prosieguo veloce della campagna vaccinale per poter guardare con maggior ottimismo alla ripresa del sistema economico veneto.»