ristoranti Natale

Dpcm Natale, scure sui ristoranti, noleggio sci e affittacamere

Per i panificatori richieste in calo del 30/35 per cento a causa dello stop a ristoratori e servizio catering

Dpcm di Natale e ristoranti. Il Dpcm Natale? Peserà ulteriormente su un settore già fortemente messo in difficoltà a causa delle restrizioni dei decreti precedenti. Questo il commento di Mirco Foncolati, portavoce Horeca CNA Veneto: “Le attività che per natura o disposizione geografica lavorano soprattutto la sera potrebbero decidere di non alzare per nulla le serrande nelle giornate del 25 e 26 dicembre. Per farlo dovrebbero ricercare una clientela che abitualmente non hanno. Il limite di quattro persone per tavolo risulta poi molto restrittivo: a Natale le famiglie vanno al ristorante per ritrovarsi e stare insieme. Certo c’è anche chi festeggia in un numero ristretto. Per queste attività dunque le perdite arrivano anche al 100%. Va poi detto che nessuno festeggia il capodanno il 31 dicembre a mezzogiorno. Il divieto di spostamento fra comuni nei giorni più importanti, considerando il tessuto urbanistico Veneto composto da molti comuni di piccole o piccolissime dimensioni, non aiuta. Non è stata considerata la differenza fra comuni di diverse dimensioni”.

Per quanto riguarda il settore dei panificatori (pane, pasta, panettoni artigianali) l’andamento effettivo si deve ancora vedere perché il picco degli ordini sono dall’8 al 15 dicembre per le festività. Oggi a mancare sono gli ordini della ristorazione e il servizio catering che include le cene aziendali che pesano per il 30/35 per cento sugli ordinativi.

“Il calcolo delle ricadute determinate dalle ulteriori limitazioni introdotte da questo Dpcm non può avvenire solo rispetto ai singoli settori – dichiara il segretario di CNA Veneto Matteo Ribon – per avere una stima reale dobbiamo guardare alle ricadute sulle diverse filiere: l’agroalimentare, i servizi alla persona, e il manifatturiero. Dire oggi di quanto calerà l’intero indotto è difficile, ma sappiamo con certezza che per tutti la riduzione del lavoro e della richiesta saranno tangibili. Per questo continuiamo a ritenere necessario che gli aiuti, che dovranno accompagnare questa ulteriore fase di convivenza con il virus, vengano calcolati sulla base del fatturato”. 

Il Presidente di Appia CNA – mandamento di Cortina Roger Alberti riferisce che ristoranti, affittacamere e noleggio sci sono tra i più colpiti, il settore della falegnameria tiene grazie agli ordini precedenti. 

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