Il Decreto Natale del 18 dicembre 2020 prevede un ulteriore Contributo a fondo perduto da destinare all’attività dei servizi di ristorazione (Ristori) a cui è stata imposta la chiusura nel periodo delle festività a causa della situazione epidemiologica.
Beneficiari dei Ristori del Dl Natale
Il provvedimento, all’articolo 2, prevede un ristoro a favore dei soggetti che, alla data di entrata in vigore del presente decreto (19 dicembre 2020), hanno la partita IVA attiva e dichiarano di svolgere come attività prevalente una di quelle riferite ai codici ATECO riportati nello schema qui sotto (Allegato 1 al decreto).
CODICE ATECO (56 – ATTIVITA’ DEI SERVIZI DI RISTORAZIONE)
561011 – Ristorazione con somministrazione
561012 – Attività di ristorazione connesse alle aziende agricole
561020 – Ristorazione senza somministrazione preparazione di cibi da asporto
561030 – Gelaterie e pasticcerie
561041 – Gelaterie e pasticcerie ambulanti
561042 – Ristorazione ambulante
561050 – Ristorazione su treni e navi
562100 – Catering per eventi, banqueting
562910 – Mense
562920 – Catering continuativo su base contrattuale
563000 – Bar e altri esercizi simili senza cucina
Il contributo non spetta ai soggetti che hanno attivato la partita IVA a partire dal 1° dicembre 2020. Il contributo a fondo perduto spetta esclusivamente ai soggetti che hanno già beneficiato del contributo a fondo perduto previsto dal Decreto Rilancio e che non abbiano restituito il predetto ristoro.
Modalità di erogazione
È corrisposto dall’Agenzia delle entrate mediante accreditamento diretto sul conto corrente bancario o postale sul quale è stato erogato il precedente contributo.
L’entità dei Ristori
L’ammontare del contributo è pari al contributo già erogato con il Dl Rilancio. In ogni caso non potrà essere superiore a euro 150.000,00.
La cifra stanziata dal Governo è di massimo 455 milioni di euro per l’anno 2020 e di 190 milioni di euro per l’anno 2021.
Per CNA Agroalimentare il contributo a Fondo perduto deve valere non solo per le attività di ristorazione, ma anche della produzione primaria delle industrie alimentari e delle bevande (intese come codici Ateco) della distribuzione alimentare, e delle attività di filiera indiretta.