Dazi al Veneto, cosa rischiamo?

Approfondimento del Centro Studi CNA "Regioni sotto dazio"

Veneto e dazi. Già a giugno 2025 cala l’export UE verso gli Stati Uniti del -10% (dati Eurostat di agosto).

Con l’approfondimento del Centro Studi CNA “Regioni sotto dazio”, CNA mette in evidenza che il contributo delle diverse regioni alle esportazioni italiane negli Stati Uniti riflette il peso economico delle regioni stesse nell’economia nazionale.

Se poi però si va a considerare, per ogni regione, il peso dell’export verso gli Stati Uniti sul totale delle vendite all’estero, ossia l’importanza del mercato statunitense in termini di esportazioni regionali realizzate, si scopre che: se da un lato, Toscana ed Emilia-Romagna si confermano ancora come regioni particolarmente dipendenti dalle vendite realizzate negli Stati Uniti; dall’altro Lombardia, Piemonte e Veneto (regioni che contribuiscono in maniera fondamentale alla formazione dell’export italiano negli Stati Uniti e che vantano complessivamente una elevata propensione ad esportare) presentano una esposizione verso il mercato statunitense tutto sommato contenuta.

Il Veneto rappresenta l’11,2% delle esportazioni italiane verso gli USA. Gli Stati uniti d’America rappresentano, per la nostra Regione, il terzo mercato, dopo Germania e Francia.

Le vendite negli Stati Uniti l’anno scorso sono state di quasi 7,3 miliardi.

Per quanto riguarda le merci e i settori interessati dall’export negli USA, e interessati dai dazi al 15% o più, se andiamo ad analizzare la tabella sottostante, in riferimento alla Regione Veneto notiamo che sono tre i comparti maggiormente interessati:

  • Le “altre attività manifatturiere”, che comprendono i mobili, la gioielleria e gli occhiali;
  • i macchinari e apparecchi n.c.a.;
  • alimentari, bevande e tabacco.

Le contromisure proposte da CNA

CNA ha presentato alcune proposte nel corso della riunione convocata dal Ministro degli esteri sul tema dei dazi, a fine luglio, dopo l’annuncio dell’accordo tra Stati Uniti e Commissione Europea. In particolare, la Confederazione ha proposto la costituzione di un Domestic Advisory Group, un organismo per monitorare l’andamento del commercio tra i due paesi e l’applicazione dei dazi nel quale devono essere presenti anche le associazioni d’impresa. Inoltre, CNA ha indicato l’opportunità di rilanciare un piano di Mission for Growth da parte della Commissione UE finalizzato anche a individuare nuovi mercati, ed ha sollecitato l’esigenza di potenziare le risorse a ICE Agenzia.

Oltre a tali proposte di carattere specifico, CNA ha rinnovato la richiesta di riattivare il tavolo sull’export a Palazzo Chigi per definire criteri e strumenti per fornire sostegno e compensazioni alle imprese che saranno penalizzate dall’inasprimento dei dazi.

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