Rinnovato il CCRL per i dipendenti delle imprese artigiane dell’Area Meccanica – Orafi e delle imprese Odontotecniche del Veneto.
In vigore sino a fine 2027 coinvolge 14.500 imprese artigiane e circa 70.000 loro dipendenti
Mestre, 09/10/ 2025
Il giorno 30 settembre 2025 è stato siglato da Confartigianato Imprese Veneto, CNA Veneto, Casartigiani Veneto e dalle Organizzazioni sindacali FIOM-CGIL, FIM-CISL eUILM-UIL del Veneto il nuovo contratto regionale per i dipendenti delle imprese artigiane dell’Area Meccanica – Orafi – Odontotecnici.
L’accordo, che interessa 14.500 imprese artigiane venete e circa 70.000 lavoratrici e lavoratori, avrà validità fino al 31 dicembre 2027 e rappresenta un passaggio fondamentale per assicurare al settore strumenti contrattuali moderni e adeguati in un contesto economico complesso, segnato dall’instabilità dei mercati internazionali, dai conflitti in corso e dai dazi che penalizzano in particolare le aziende esportatrici del Veneto. Proprio per questo, le Parti hanno scelto di rinnovare e rafforzare il sistema contrattuale regionale, salvaguardando un impianto economico e normativo capace di sostenere imprese e lavoratori e al tempo stesso di rendere più competitivo e attrattivo il settore, anche nei confronti dei giovani che vi si affacciano.
Nel confermare gli istituti della flessibilità dell’orario di lavoro, già disciplinati nei precedenti integrativi regionali, grande attenzione è stata riservata alla previdenza complementare, tema divenuto negli ultimi anni sempre più centrale e strategico. Per incentivare l’adesione dei lavoratori ai fondi negoziali dell’artigianato, il rinnovo prevede un contributo a carico delle imprese pari all’1,6% della retribuzione utile ai fini TFR per tutti i dipendenti già iscritti o che aderiranno alla previdenza complementare dopo la stipula dell’integrativo regionale. Inoltre, sono state rafforzate le prestazioni EBAV a favore di imprese e lavoratori in caso di adesione del dipendente alla previdenza complementare, con un sostegno economico ulteriormente rafforzato per gli under 35.
Un altro intervento significativo riguarda la razionalizzazione dei fondi di secondo livello EBAV, che dal 1° gennaio 2026 vedrà la nascita di un unico Fondo Area Meccanica, in cui confluirà anche il fondo degli Orafi. La riorganizzazione renderà più efficiente la gestione della bilateralità e, grazie alle maggiori risorse disponibili, sarà possibile attivare una nuova prestazione EBAV che prevedrà il rimborso fino a 200 euro annui per le spese di energia elettrica e gas a favore dei lavoratori con ISEE fino a 23.000 euro.
Sul piano economico, il contratto, da un lato, consolida e rafforza il welfare aziendale su base contrattuale, prevedendo importi crescenti che arriveranno fino a 200 euro annui nel 2027, dall’altro introduce il nuovo Premio di Risultato Veneto (PRV), un premio economico legato a parametri oggettivi di produttività e andamento aziendale, che potrà beneficiare della detassazione e che sarà erogato in tre tranche: 280 euro nel 2026, 300 euro nel 2027 e 320 euro nel 2028, con possibilità da parte dei lavoratori di convertire il premio in welfare, con evidenti benefici sia per i lavoratori che per le imprese.
Il nuovo contratto regionale pone una particolare attenzione alla dimensione sociale, con misure pensate per sostenere chi vive situazioni di fragilità. È stata introdotta la Banca Ore Solidale, che consente ai lavoratori di cedere ferie e permessi a chi deve assistere familiari o conviventi in gravi condizioni di salute, ed è stato aumentato a dodici mesi (rispetto ai dieci previsti dal CCNL nazionale) il periodo di conservazione del posto di lavoro in caso di neoplasie o patologie di analoga gravità.
“Siamo riusciti a costruire un accordo che tiene insieme esigenze di sostenibilità economica e nuove tutele sociali – hanno dichiarato il Presidente di Confartigianato della categoria Meccanica di produzione del Veneto Nerio Dalla Vecchia, il Presidente CNA Meccanica del Veneto Ivo Maistrello e Franco Storer di Casartigiani Veneto – In una fase di forte incertezza internazionale abbiamo voluto dare stabilità e prospettiva al settore, rafforzando il welfare contrattuale e la bilateralità artigiana. L’obiettivo è quello di dare alle nostre aziende strumenti che le aiutino a restare competitive e a trattenere competenze qualificate, rendendo il settore più attrattivo anche per i giovani che vogliono costruire qui il proprio futuro professionale”.
I segretari regionali di FIM, Nicola Panarella, FIOM, Antonio Silvestri con Laura Scalzo, e UILM, Carlo Biasin, hanno sottolineato che “il rinnovo del contratto regionale dell’artigianato veneto per l’area meccanica rappresenta sempre una tappa centrale. Il nostro impegno è stato volto a coniugare la necessità di sostenere un comparto strategico per la regione — fatto di migliaia di piccole e medie imprese — con le istanze di migliaia di lavoratrici e lavoratori che vi operano. In un settore dove le relazioni sindacali sono fondamentali, vogliamo contribuire a garantire le migliori tutele possibili, nella consapevolezza del valore della professionalità di chi lavora ogni giorno. Senza un contratto regionale, i lavoratori non potrebbero contare su garanzie normative ed economiche aggiuntive che meritano pienamente. Perciò siamo soddisfatti di aver concluso questo rinnovo contrattuale. Dopo l’aumento del salario reale del triennio precedente, in questo rinnovo si introduce il premio di risultato, si pone attenzione a chi purtroppo è colpito da malattie gravi aumentando il termine per la conservazione del posto di lavoro e si sostiene con un contributo per le spese energetiche il potere d’acquisto di coloro che creano la ricchezza nelle imprese, cioè i lavoratori e le lavoratrici”.


