CNA Veneto condivide gli obiettivi comuni indicati dal Presidente Draghi. All’indomani del discorso programmatico del neo Presidente del Consiglio Mario Draghi, CNA si attende ora che dal confronto con le parti sociali si possa attivare una collaborazione proficua sulla spinta per la ripartenza. La prima necessità è il varo di un potente piano di vaccinazione, che CNA auspica sarà in grado di immunizzare perlomeno 30 milioni di cittadini più a rischio entro giugno, misura quanto mai necessaria per far ripartire l’economia.
Altro importante punto è rappresentato dal riferimento costante del presidente Draghi «all’innovazione e alla transizione green che dovranno essere sostenuti da una combinazione di politiche strutturali e finanziarie per agevolare gli investimenti». Su questo punto CNA Veneto ha già messo sul piatto importanti valutazioni emerse da un recente studio sull’impatto del Covid sull’economia veneta. «Green e Digitale sono la partita da giocare – ribadisce Alessandro Conte, Presidente CNA Veneto – perché ‘a misura d’uomo’, declinabili nella piccola e media dimensione, calzati a pennello sul nostro modello imprenditoriale. Su questi settori infatti riteniamo sia strategico concentrare maggiori risorse. La Digitalizzazione, come abbiamo constatato in questo anno di pandemia, ha facilitato la connessione per tutti e a tutti i livelli con un relativo investimento in termini di tecnologia; la Sostenibilità propone soluzioni che si modellano con maggior facilità alla dimensione delle nostre imprese artigiane».
Per quanto riguarda il Piano nazionale di ripresa e resilienza, Draghi ha annunciato il potenziamento del programma in termini di obiettivi strategici e riforme: le componenti di maggior interesse del PNRR rispetto all’artigianato e alla PMI, siano i settori dedicati alla digitalizzazione, all’innovazione e alla competitività del sistema produttivo, all’efficienza energetica e alla riqualificazione degli edifici.
Altra priorità è la scuola sulla quale è necessario investire per adeguare l’offerta educativa alla domanda delle nuove generazioni e del mondo del lavoro. CNA apprezza in particolare il riferimento del presidente del Consiglio alla grande attenzione che va riservata agli Istituti tecnici, guardando all’esempio di Francia e Germania dove rappresentano un pilastro importante del sistema formativo. Vitale una maggior collaborazione con il tessuto produttivo e una istruzione professionale che sia davvero opportunità per i giovani e per le donne, i quali, assieme ai liberi professionisti, sono tra le categorie che hanno pagato il prezzo più alto di questa crisi.
Sul tema delle riforme fiscali, CNA Veneto condivide l’orientamento espresso da Draghi di coinvolgere esperti e forze sociali con l’obiettivo di semplificare e razionalizzare la struttura del prelievo, riducendo gradualmente il carico fiscale. Nel corso dell’audizione davanti alle commissioni finanze di Camera e Senato la Confederazione ha sottolineato l’urgenza di procedere ad una complessiva riforma dell’Irpef orientata all’equità del prelievo e alla semplicità dell’applicazione per ridurre progressivamente la pressione fiscale: in quasi mezzo secolo è salita dal 30 al 42% trasformando di fatto il fisco italiano in un meccanismo farraginoso, complicato ed iniquo basato su un sistema delle detrazioni che penalizza gli imprenditori individuali ed i professionisti, tra i quali gli artigiani che aderiscono a queste formule contributive.
L’altra riforma urgente è quella della pubblica amministrazione con investimenti in connettività e migliorando costantemente la formazione dei dipendenti pubblici, nel quadro di un processo di profonda e radicale semplificazione per mandare in archivio l’attuale mala-burocrazia.
«Ridurre la pressione fiscale in questo difficilissimo momento storico non può che contribuire in maniera concreta al rilancio dell’economia del nostro territorio, fortemente impattata dalla pandemia – conclude Matteo Ribon, Segretario CNA Veneto –. Oltre alla riforma fiscale, sul tavolo assieme alle priorità indicate dal Presidente Draghi, le nostre proposte: focus sul Recovery Plan, sulle PMI e sui territori economicamente trainanti. Attendiamo ora che il confronto tra governo e parti sociali, già avviato proficuamente, possa proseguire per giungere ad una collaborazione fattiva tra l’esecutivo e le forze economiche che rappresentano il nostro Paese.»