Bene la delega al Governo in materia di trasporto pubblico non di linea contenuta nel “disegno di legge concorrenza”, a condizione che essa rappresenti una efficace soluzione per porre concretamente rimedio alle nefaste conseguenze prodotte da due anni di pandemia e lenire i risvolti negativi innescati dal conflitto russo-ucraino. Obiettivi che, oltre a richiedere una rimeditazione accurata della cornice normativa di settore, impongono l’adozione di misure non convenzionali per rispondere adeguatamente al sommarsi di più crisi, i cui effetti continuano a zavorrare il bilancio delle imprese.
Questa la posizione sostenuta da CNA Fita NCC Auto nella riunione convocata nel pomeriggio di ieri, 27 giugno, dal Viceministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Teresa Bellanova.
In particolare, CNA Fita NCC Auto apprezza la volontà del Governo di ridurre, a beneficio degli esercenti del comparto, la mole di adempimenti amministrativi che diventano a tratti vessatori. Apprezzabile anche il proposito di riconsiderare il sistema sanzionatorio, a cominciare dalla necessità di revisionare l’art. 85 del Codice della Strada, in modo che sia cancellata la sanzione accessoria del ritiro della carta di circolazione, al pari di quanto già previsto per l’altro comparto del trasporto pubblico non di linea.
CNA Fita NCC Auto ha infine ricordato l’importanza di concludere il percorso di riforma avviato a inizio legislatura. Portando a buon fine la realizzazione del registro elettronico nazionale (REN) e introducendo un sistema di rilascio delle targhe professionali, il comparto muoverebbe un significativo passo in avanti. L’annotazione e l’identificazione di chi opera nel rispetto delle regole, oltre a restituire una esatta misurazione del mercato, rappresenterebbero delle utili ricette contro i fenomeni illegali del noleggio.
Col Pnrr, sono state poste le condizioni perché la mobilità pubblica non di linea viva una nuova stagione di rilancio. Occorre digitalizzare e ammodernare il sistema del trasporto persone in chiave aggregativa, potendo contare su regole certe e valide per tutti. Tuttavia, le applicazioni informatiche che interconnettono passeggeri e operatori possono diventare sinonimo di qualità e professionalità nelle prestazioni offerte, generando valore sociale aggiunto, soltanto se espressione di realtà produttive di servizi in cui tutela del lavoro, ottemperanza alle norme e sperimentazione di forme collaborative d’impresa connotino le basi dell’operare. L’assenza di un regime autorizzativo quanto all’uso delle applicazioni web, può significare, al contrario, legittimare lo svolgersi di pratiche anticoncorrenziali e di condotte disgregatrici del tessuto produttivo. Così da recare vantaggi alle sole multinazionali della intermediazione.