CNA Federmoda Veneto partecipa alla 105esima edizione di Pitti uomo. Fortezza da Basso (Firenze) è stata la cornice della kermesse che ha visto una presenza di ben 832 marchi di cui 386 esteri (46% del totale). Numeri in aumento rispetto all’edizione del 2023, si parla di un 5% circa in termini di persone e del 6% per quanto riguarda i punti vendita. Anche i buyer sono aumentati, soprattutto quelli provenienti da Germania, Regno Unito, Olanda, Spagna, Turchia, Francia, Giappone e Stati Uniti.
Secondo il Sole 24 ore, nel 2023 il settore moda ha avuto risultati positivi (+5%, con l’export a 7 miliardi di euro), anche se confrontandolo con l’anno precedente (+20%), vi è un rallentamento significativo, causato dal boom di consumi post-pandemia. Pitti diventa quindi centrale in quest’ottica poiché diviene un luogo di aggregazione e confronto tra creativi, produttori e distributori. Inoltre, a rendere la rassegna fiorentina ancora più importante per il sistema moda globale, è il fatto che sia seguita a ruota dalla Milano Fashion Week Men: una staffetta che consolida ulteriormente il primato italiano nel settore.
Come ogni anno, anche nel 2024, CNA Federmoda Veneto ha partecipato a Pitti Uomo. “Pitti è un’importante vetrina per gli artigiani italiani. Qui possono far apprezzare i loro prodotti a un mercato che di anno in anno diviene sempre più internazionale” afferma Raffaele Paro, Presidente CNA Federmoda Veneto.
Marco Landi, Presidente CNA Federmoda;
Filippo Dalla Villa, Presidente CNA Comunicazione e Terziario avanzato;
Gianluca Bassiato, responsabile CNA Federmoda Veneto.
La moda è uno dei settori maggiormente trainanti dell’economia italiana. Secondo i dati di Unioncamere, nel comparto manifatturiero sono attive oltre 350 mila micro e piccole imprese che danno lavoro a quasi 1.900.000 addetti. “Il Made in Italy è a forte vocazione artigiana” – Afferma Paro – “L’obiettivo che il settore moda deve avere è quello di valorizzare e rendere l’artigianato più attrattivo per le nuove generazioni. Solo così possiamo garantire la continuità di mestieri artigianali che rappresentano il nostro patrimonio culturale e che rendono il nostro Paese il numero uno del settore”.
