Marco Caberlotto, Presidente di CNA Cinema e Audiovisivo Veneto, è stato ospite della giornalista Antonella Prigioni in occasione della puntata del 22 ottobre scorso di “7 In Punto”, la rubrica di attualità di 7 Gold Telepadova. Un’intervista che ha permesso di fare il punto sullo stato del comparto in Veneto e di riflettere sul futuro di un settore molto importante per l’economia del territorio.
«Sono contento che CNA Veneto abbia finalmente istituito CNA Cinema e Audiovisivo – spiega Caberlotto – e che mi sia stato chiesto di dare un contributo in questi termini, sono convinto che sia molto importante, per qualsiasi associazione che raggruppa aziende, fare fronte comune quando c’è da interfacciarsi con l’opinione pubblica, da una parte, e con chi decide, dall’altra».
Sulla crescente rilevanza data dalla Regione al comparto, Caberlotto commenta: «c’è volontà da parte della Regione di investire nel settore e l’obiettivo è quello di sviluppare un’industria importante, come accade altrove. Con i Fondi del PNRR si faranno – e si stanno già facendo – investimenti molto importanti a livello centrale, penso per esempio a Cinecittà, all’Istituto Luce e a Rai Cinema. Questo, tuttavia, non deve far pensare che esista solo Roma nel panorama cinematografico italiano. Ci sono tantissime realtà, penso alla Puglia o a Torino, che stanno crescendo molto e che, messe a sistema, fanno crescere tutto il comparato e tutto l’indotto dell’industria cinematografica italiana. Penso che Venezia possa essere la punta di diamante di una Regione che, insieme alle altre regioni del Nordest, ha molto da dire in questo senso». Il riferimento non è solo all’infinito ventaglio di location che il nostro territorio ospita, ma anche a tutte quelle maestranze e professionalità su cui le produzioni italiane e straniere sanno di poter contare quando scelgono il Veneto per ambientare e produrre i loro film.
Ma molto si può ancora fare per la filiera che lavora alla realizzazione dei prodotti cinematografici e audiovisivi, suggerisce Caberlotto: «sicuramente le grandi Major continueranno ad arrivare in Veneto […] ma io, come produttore e come presidente di categoria, mi pongo piuttosto il problema di tenere e far crescere il più possibile queste maestranze e le loro capacità, proprio qui in zona». Perché senza un comparto strutturato, formato, qualificato e competente, un territorio, per quanto ricco di ambientazioni meravigliose, rischia di non riuscire a cogliere tutte le opportunità che il mondo del cinema ha da offrire. «Il ritorno di immagine, prima, e di turismo, poi, successivi alla realizzazione di un film è molto importante per i territori in cui questi sono realizzati», sottolinea infatti il Presidente.
E così, i passi fatti finora dalla Regione – a partire dall’istituzione della Veneto Film Commission, nata proprio qualche anno fa nel solco del riconoscimento dell’importanza e del valore che il comparto ha per l’economia locale – sembrano andare nella direzione giusta. «Le Film Commission molto possono fare per valorizzare le location, le maestranze e le storie di un territorio. – aggiunge Caberlotto – Quando la storia non ha riferimenti immediati ad una città specifica e può essere girata in una location piuttosto che in un’altra, la produzione guarderà certamente anche alla possibilità di recupero di una parte dei costi e farà quel tipo di valutazione nel decidere dove girare il prodotto» e in questo senso le Film Commission si rivelano degli attori fondamentali.
Ma non solo, continua: «come associazione di rappresentanza non solo dei produttori ma di tutte quelle imprese artigiane che collaborano alla realizzazione di un film, abbiamo lanciato insieme ad AGICI una richiesta alla Regione, ovvero l’istituzione di un fondo specifico per lo sviluppo di progetti. Un fondo che, basandosi sulla qualità della progettualità, nel rispetto di determinati crismi e con la valutazione del curriculum aziendale, sostenga dei progetti veneti fin dalla loro fase embrionale, ovvero sin dal loro sviluppo. E’ evidente che questo comporta dei tempi di ritorno molto più lunghi per la Film Commission e per il territorio stesso, ma aiuterebbe le produzioni e le aziende venete ad avere un “bollino di qualità” fin da subito, utile per confrontarsi nei mercati nazionali e internazionali, nei rapporti con Rai, con Sky e con i broadcaster» e, quindi, in generale utile a far crescere tutto il settore regionale.
L’intervsita integrale: https://bit.ly/3motSYi.