Entro il termine delle prossime scadenze fiscali (fine luglio), questa è la data che i dirigenti del Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile hanno indicato come termine per rendere effettivamente fruibile il credito di imposta straordinario di circa 500 milioni di euro.
Una misura che, oltre al rimborso di 21 centesimi delle accise sul gasolio commerciale riconosciuto sino al 21 marzo 2022, permetterà di recuperare ulteriori margini (si stima tra i 20 ed i 42 centesimi/litro) sui costi del gasolio (al netto dell’IVA) del primo trimestre 2022 sostenuto per i mezzi di classe ambientale euro 5 e 6 con massa complessiva maggiore a 75 quintali. La fine del mese di giugno è l’altra “dead line” indicata dal MIMS per effettuare una verifica intermedia sullo stato delle procedure previste per la ripartizione dei 500 milioni di euro che mettono così al riparo le imprese sane da appropriazioni indebite ed evitano problemi ex post a causa della mancata verifica preliminare sugli aiuti di stato.
I dirigenti del MIMS hanno reso pubblico che è imminente il comunicato dell’agenzia delle entrate che stabilisce in 55 euro le deduzioni forfetarie riconosciute per ogni viaggio effettuato fuori dal comune dagli imprenditori che guidano personalmente il camion. Grazie agli ulteriori 10 milioni di euro ottenuti nella trattativa con Il Governo, le deduzioni sono aumentate di 7 euro a viaggio rispetto allo scorso anno che, complessivamente, per un’azienda media che effettua la linea, rappresentano circa 14 mila euro di oneri deducibili che abbassano l’imponibile su cui pagare le tasse. A seguito dei 35 milioni aggiuntivi, quest’anno i rimborsi per i pedaggi autostradali sostenuti nell’anno 2021 si avvicineranno di molto al 13% vale a dire al massimo comunitario permesso e sono stati messi in pagamento nel mese di settembre 2022 in tempi più che dimezzati rispetto al passato.
Nel corso dell’incontro del 16 Giugno, è stato reso noto che le imprese hanno iniziato a ricevere le risorse relative alle domande per gli incentivi agli investimenti anno 2019 e si sta procedendo in tal senso anche per la formazione agevolata 2019-2020, altri aspetti che per i quali era stato richiesto una accelerazione sui tempi di pagamento. È stato confermato l’orientamento del MIMS di andare verso una modifica delle modalità di riconoscimento del “Marebonus” che consentirà il pagamento diretto agli autotrasportatori e l’eliminazione dei limiti di imbarco. Le associazioni aderenti ad UNATRAS hanno chiesto che entro fine giugno, sia convocato il “tavolo delle regole”; tra i primi temi da affrontare, oltre al rispetto dei tempi di pagamento e ad altre importanti questioni, anche le problematiche lamentate delle imprese di autotrasporto che lavorano in ambito portuale rispetto alle quali, nei giorni scorsi, è stata inoltrata una specifica nota al Vice Ministro.
I lavori per la conversione del decreto c.d. “Infrastrutture”, possono essere l’occasione affinché il governo inserisca una misura che incentivi l’esodo delle imprese monoveicolari ottemperando così ad un altro impegno compreso nel protocollo del 17 marzo scorso e contemporaneamente, favorendo l’aumento della dimensione aziendale del settore. Lo Stato deve aiutare l’autotrasporto anche ad adeguare la cultura d’impresa ai tempi che si vivono. Un cambio di passo che, volenti o nolenti, dovrà farsi sempre più breccia nel mercato iniziando a pensare che incentivi ed agevolazioni non potranno essere concessi all’infinito. CNA Fita sta lavorando per accompagnare le imprese verso questo obiettivo.
Il MIMS chiarisce sul credito d’imposta (n.d.r.)
Il Ministero, nel corso dell’incontro del 16 giugno u.s., ha annunciato che sono state definite le procedure per l’utilizzo dei crediti d’imposta, in accordo con Agenzia delle Entrate e Agenzia delle Dogane, così da permettere da subito al MIMS di inviare a Bruxelles la documentazione per l’avvio della notifica relativa agli Aiuti di Stato, all’interno del quadro temporaneo di aiuti a sostegno delle imprese istituito dall’Europa a seguito della guerra in Ucraina e che il Governo ha fissato in 400.000 euro il tetto di aiuti concedibili a tutte le imprese dell’autotrasporto per il credito d’imposta su gasolio e AdBlue. Per le imprese che dovessero andare oltre la soglia il Ministero presenterà una notifica individuale in modo da poter permettere loro di compensare la parte eccedente a fronte dell’intero credito maturato. Inoltre, il credito d’imposta per l’LNG dovrebbe rientrare nel quadro di aiuti per i costi aggiuntivi dovuti agli aumenti eccezionali dei prezzi del gas naturale e dell’energia elettrica e prevede un tetto di due milioni di euro.