Il Consiglio dei Ministri dà il Via libera al decreto-legge ‘Misure urgenti in materia di semplificazione edilizia e urbanistica’, provvedimento che aumenta le tolleranze costruttive, regolarizza le piccole difformità e consente nuovi lavori in edilizia libera.
Nel panorama edilizio veneto, così come in tutto il territorio nazionale, ci sono, infatti, moltissimi manufatti di costruzione non recente formalmente irregolari, non suscettibili di interventi di riqualificazione e quindi incommerciabili. Un enorme capitale immobilizzato e improduttivo che rischia il degrado. Il Decreto approvato oggi dal Consiglio dei Ministri propone alcune misure per ovviare a questa situazione di ‘limbo’: limitare la doppia conformità; aumentare le tolleranze costruttive dal 2% al 5%; consentire nuovi interventi all’elenco di quelli che possono essere realizzati in regime di edilizia libera.
«È senz’altro un provvedimento che accogliamo con favore – commenta a caldo il Presidente CNA Veneto Moreno De Col -. Era da tempo, infatti, che sentivamo la necessità di regolarizzare dal punto di vista edilizio ed urbanistico fabbricati del patrimonio immobiliare che presentano leggere difformità rispetto ai parametri originari di progetto, e quindi non vendibili. Il “Salva Casa” consente quindi di regolarizzare tutti questi edifici e di dare, così, un nuovo impulso al comparto casa negli interventi e nella commercializzazione.»
«Va detto tuttavia – aggiunge De Col – che nel Provvedimento non sono state incluse misure relative alla qualità antisismica degli edifici esistenti: così come è concepito, il Decreto va a sanare solo le piccole difformità che non hanno impatto strutturale. In un territorio sismico quale ci troviamo, tutti gli edifici devono rispondere ad un adeguamento strutturale oltre che normativo. Ci pare quindi che il Provvedimento “Salva Casa” tralasci un aspetto molto importante, se non vitale, per la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente e vetusto.»
«A questo proposito – conclude il Presidente CNA Veneto Moreno De Col – aggiungiamo che andrebbe valutato un altro aspetto: l’aggiornamento del testo Unico dell’Edilizia DPR 380/2001 con una revisione completa della normativa per adeguarla ai tempi attuali secondo una visione più organica e completa che tenga conto anche delle direttive europee. Riteniamo comunque che questo provvedimento sia un primo passo nella giusta direzione.»