Allarme CNA: in difficoltà 600mila partite IVA venete. Poca chiarezza su indennità 600 euro

Conte: “Dal contributo dipende la sopravvivenza di molte realtà”. Ribon: “Serve nuovo patto sociale tra banche e imprese”

Indennità di 600 euro per autonomi e partite Iva la CNA del Veneto mette in guardia sulle previsioni per lunedì quando, stando alle ultime informazioni provenienti dall’INPS, si dovrebbe aprire la corsa al portale. La mancanza di indicazioni chiare, alla vigilia del weekend, rischia di mettere in difficoltà le 600mila partite Iva che potenzialmente potrebbero accedere al contributo.

Da quanto si apprende dall’Istituto nazionale di previdenza sociale, al portale si potrà accedere attraverso un codice di accesso personale. Tuttavia, secondo l’Osservatorio della CNA, nell’80 per cento dei casi gli utenti si rivolgeranno ai consulenti delle sedi territoriali CNA perché in difficoltà ad accedere e svolgere da soli la pratica.

“Le nostre sedi territoriali da giorni ricevono telefonate in cui professionisti e partite iva chiedono delucidazioni circa l’ottenimento del contributo – dichiara il Presidente della CNA del Veneto Alessandro Conte – i nostri artigiani stanno finanziando la loro sopravvivenza con i propri risparmi, ma sul più lungo periodo dal contributo può dipendere la sopravvivenza di una parte delle attività di autonomi e liberi professionisti. Appare ormai evidente che lo stop durerà ancora. Garantire un sostegno è dunque vitale”.

L’Osservatorio delle CNA del Veneto ha già evidenziato come per effetto del decreto in un solo mese ad abbassare le serrande sia stato circa il 35 per cento delle imprese artigiane del Veneto (146mila e 500 su 430 mila totali) e che quelle più colpite siano le ditte dei settori moda (7.354) edilizia (17.659) e meccanica (10.477).

“No a lotterie, temiamo che, essendo le modalità non sufficientemente chiare – fa sapere il segretario Matteo Ribon – nella mattina di lunedì possa scoppiare il caos. Mettere nelle tasche dei lavoratori autonomi velocemente le risorse deve essere la priorità. Va individuato subito un modo corretto e veloce di presentare le domande facilitando gli intermediari, facendo sì che i soldi possano essere erogati subito. In questa partita le banche possono giocare un ruolo importante, anticipando le coperture per gli ammortizzatori sociali e rifacendosi poi sull’Inps. Sarebbe la giusta occasione anche per rinsaldare quel patto sociale lacerato dai fatti che hanno tristemente segnato gli anni appena trascorsi”.

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