Agenda 2030, verso una mobilità fluida e accessibile

CNA Fita Veneto al convegno di Verona ribadisce: "servono strategie per la sostenibilità"

Agenda 2030, verso una mobilità fluida e accessibile. Come sarà la mobilità urbana nel 2030? Quale sarà la domanda di servizi di trasporto dei cittadini? Le nostre città saranno ancora assediate dal traffico? A queste e a tante altre domande hanno tentato di rispondere gli esperti e i tecnici durante l’evento LA MOBILITÀ NELLE CITTÀ VERSO IL 2030. Spunti, riflessioni, possibili nuove opportunità, organizzato da CNA Veneto e CNA Veneto Ovest che si è svolto oggi, giovedì 30 novembre, nella Sala Industria CCIAA di Verona.

La scadenza del 2030, anno nel quale dovranno essere raggiunti gli obiettivi per lo sviluppo sostenibile raccolti nella Agenda, è dietro l’angolo, ma il conseguimento dei traguardi prefissati è ancora meta lontana.

Dopo lo stop forzato imposto dal Covid, tutto è ripreso più velocemente di prima: viaggi, spostamenti, trasporto passeggeri e merci nel 2022 hanno registrato un +3% di emissioni di CO2. Non è più tempo di indugi: è il momento di pensare, progettare e realizzare trasporti e mobilità urbana sostenibili, efficienti, accessibili. Il che significa veicoli elettrici o a idrogeno; car sharing, trasporto pubblico intelligente, infrastrutture per una mobilità ciclabile veramente alternativa ed efficace, introduzione di zone a traffico limitato e aree pedonali estese per migliorare la qualità dell’aria nelle aree urbane, e logistica urbana sostenibile mediante mezzi elettrici o a ridotto impatto ambientale.

Sembrano traguardi lontani, ma la scadenza del 2030 costringe a cambiamenti per creare città vivibili, stili di vita sostenibili e salutari che richiedono un impegno comune: del privato cittadino nella propria quotidianità, delle imprese, delle amministrazioni. Il totale delle imprese di trasporto in Veneto riguarda oltre 8 mila imprese di trasporto merci e persone.

«Come CNA Veneto – ha esposto il Presidente Moreno De Col nel suo saluto di benvenuto – ci siamo spesso interrogati rispetto al tema della mobilità, sia per quanto riguarda l’aspetto ambientale e dell’inquinamento derivante dalla congestione del traffico, che interessa gran parte delle nostre città, sia per gli aspetti legati a come questa potrà evolvere nel prossimo futuro e interesserà le imprese che rappresentiamo. Se parliamo di mobilità dobbiamo parlarne a 360°: come CNA Veneto rappresentiamo infatti tutte le categorie che la caratterizzano, dal trasporto persone con TAXI, NCC, BUS, al trasporto merci. È chiaro che non possiamo ragionare per compartimenti stagni: il trasporto di persone che già rappresentiamo, oggi si integra con il trasporto pubblico e con i servizi che lo supportano – Bus, taxi, NCC – che devono contestualizzarsi in un insieme generale che tenga conto anche della mobilità privata. A ciò si aggiunga tutta la problematica del trasporto merci composto da mezzi di diverse e grandi dimensioni e costretto a spostarsi attraverso direttrici sovracomunali, sino all’ultimo miglio. È nostro preciso impegno e dovere – ha proseguito il Presidente De Col – interrogarci su un futuro che possa conciliare tutto ciò in funzione di una città più vivibile a misura di una popolazione che sta cambiando. Ma dobbiamo anche essere pronti a cogliere le nuove opportunità di business che il futuro ci offrirà e che spesso sono già a portata di mano. Per questo il momento di riflessione e di confronto di oggi è particolarmente importante: ci consente, dati alla mano e nuove prospettive innanzi agli occhi, di dare una risposta a questi quesiti, grazie all’intervento dei relatori presenti. In particolare, ci poniamo dinanzi alla Regione Veneto quali attori in grado e ben disposti ad offrire il proprio contributo per una progettualità che ci porti con efficienza e sicurezza nel 2030.»

Moreno De Col, Presidente CNA Veneto

«Questo è un tema che riguarda tutti – ha affermato Daniela Campostrini Daniela Presidente CNA Taxi Veneto nel suo intervento introduttivo –. Riguarda noi operatori, prima di tutto, chiamati a offrire servizi in linea con esigenze in continua evoluzione; riguarda i cittadini e l’idea di una città intera; riguarda le imprese che ogni giorno muovono persone e merci; riguarda l’offerta turistica che necessita di una mobilità all’altezza delle grandi destinazioni europee. La mobilità è un ecosistema e così dobbiamo ragionare e muoverci: solo in questo modo possiamo realmente arrivare nel concreto a realizzare quell’idea di smart city che ci richiede il presente ma soprattutto ci chiedono le nuove generazioni. Come tassisti facciamo la nostra parte perché questo è il futuro di cui vogliamo fare parte: sostenere e migliorare la mobilità urbana come parte del trasporto pubblico, non come corpo estraneo o alternativo. Attorno a questo tavolo, con questo gruppo di lavoro, possiamo finalmente parlare in modo costruttivo e soprattutto sinergico: di sostegno alle tariffe di area, per garantire prezzi chiari e trasparenti sui tragitti più battuti; di potenziamento del servizio notturno, per consentire all’operatore di avere una copertura economica fissa per la disponibilità oraria straordinaria, proprio con l’obiettivo di favorire la qualità del servizio; di una nuova disponibilità, da parte nostra, più aderente a una cittadinanza che, come abbiamo detto, è mediamente più fragile e ha bisogno di servizi di trasporto sempre più su misura.»

Daniela Campostrini, Presidente CNA Taxi Veneto

Elisa De Berti, Vicepresidente Regione del Veneto assessore Affari legali, Lavori pubblici, Infrastrutture, Trasporti nel suo intervento, L’evoluzione della mobilità in Regione Veneto, interventi realizzati e progettualità future, ha riferito: «Il convegno odierno costituisce una preziosa opportunità di confronto con chi tutti i giorni opera sul territorio, toccando con mano le varie criticità in materia di mobilità urbana. Sono state numerose le riflessioni fornite sul tema, e altrettanto utili gli spunti per chi, come noi, ha il compito di pianificare lo sviluppo sostenibile della mobilità e del territorio. Il Piano dei Trasporti della Regione del Veneto, che è stato redatto nel 2019 e approvato nel 2020, in piena pandemia, è uno strumento innovativo e dinamico: si tratta, infatti, del primo piano redatto con l’approccio del piano processo, ovvero, in grado di adeguarsi al fabbisogno attuale di mobilità ma con una visione per obiettivi e strategie di quella che sarà la mobilità nel 2030. È necessario, infatti, pianificare strategicamente azioni ed investimenti infrastrutturali in funzione delle esigenze future dei cittadini così da garantire al territorio sicurezza stradale, una rete di trasporto pubblico efficiente, un servizio sempre più sostenibile, digitalizzato ed intermodale per migliorare la qualità della vita di cittadini e turisti. La visione che ho della mobilità del futuro è a vasi comunicanti, non per compartimenti stagni – ha precisato la Vicepresidente De Berti –. Da qui al 2030 vediamo una sempre maggiore integrazione dei servizi ferro – gomma e dei servizi tpl di linea e non di linea. Il progetto che stiamo perseguendo è quello di tornare ad essere cabina di regia regionale di agenzie provinciali di gestione del trasporto pubblico locale. Questo ci permetterà di essere più efficienti, razionalizzare le risorse, avendo una visione più completa delle necessità del territorio.»

Elisa De Berti – Vicepresidente Regione Veneto

«A mio parere – ha affermato Valentina Fava, direttore esecutivo CAMI, Center for Automotive and Mobility Innovation Ca’ Foscari University Department of Management nel suo intervento dal titolo Uno sguardo al futuro della mobilità nelle città. La sfida dell’integrazione tra i vari servizi – la mobilità sarà incentrata sul trasporto pubblico e sulla integrazione tra trasporto pubblico e privato. Sarà una mobilità basata sull’alternanza e sul coordinamento di diversi mezzi di trasporto e si potrà acquistare biglietto tramite piattaforme digitali che consentano quindi di pianificare e organizzare il viaggio con diversi mezzi di trasporto in tempo reale. Un cambiamento che porterà ad una mobilità più facilmente accessibile anche per le categorie che hanno difficoltà ad usare l’automobile, ragazzi, anziani e persone con disabilità e quanti anche per ragioni economiche non possono permettersi l’auto. Avremo quindi una mobilità più fluida, con spostamenti più facili dato che circoleranno meno automobili. Al momento siamo ancora lontani ma quello che posso pensare ora è che l’aumento della circolazione dei mezzi pubblici per il trasporto di persone su gomma all’interno delle città permetterà sicuramente una maggiore mobilità più accessibile. È necessario però che queste politiche vengano incrementate rendendo i cittadini consapevoli del fatto che si sta facendo un lavoro che consentirà, in un tempo relativamente breve, una mobilità accessibile per il 2030.»

Valentina Fava, direttore esecutivo CAMI

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