Obbligo polizze catastrofali: CNA chiede il rinvio

Imprese a rischio: il Governo deve garantire tempi adeguati e soluzioni eque

Obbligo polizze catastrofali: CNA chiede il rinvio. CNA chiede l’apertura immediata di un tavolo di confronto con il Governo sull’obbligo di sottoscrizione delle polizze contro i rischi catastrofali e le calamità naturali. La richiesta arriva a seguito dell’approvazione definitiva del decreto Milleproroghe, che non ha accolto gli emendamenti trasversali proposti per una proroga della scadenza. CNA evidenzia come il termine del 31 marzo sia impraticabile, considerando che il decreto con le regole attuative dell’obbligo assicurativo non è ancora stato emanato. Ciò significa che quasi 4 milioni di imprese avrebbero a disposizione, nel migliore dei casi, appena un mese per adeguarsi alla normativa.

Le criticità della normativa

La richiesta di proroga avanzata da CNA è motivata dalle incertezze e dalle lacune presenti nella legge. Un esempio concreto riguarda le imprese dell’Isola d’Elba, recentemente colpite da eventi meteorologici estremi: i danni subiti non sarebbero stati risarciti dalle polizze obbligatorie, poiché la pioggia non rientra tra i fenomeni coperti. Inoltre, a oggi manca ancora il portale gestito dall’Ivass, che dovrebbe consentire alle imprese di confrontare le diverse offerte disponibili sul mercato, garantendo così una scelta informata e consapevole.

Necessario un sistema di polizze equo ed efficace

CNA sottolinea l’urgenza di avviare un confronto con il Governo per definire un sistema assicurativo realmente efficace, con coperture adeguate e costi sostenibili, basati sul principio di mutualità. Le imprese non possono essere lasciate sole di fronte a obblighi che rischiano di penalizzarle economicamente, senza strumenti adeguati per valutare le opzioni disponibili e senza una garanzia di reale protezione dai danni subiti.

L’appello di CNA Veneto

Interviene Moreno De Col, Presidente di CNA Veneto: “Il tema delle assicurazioni è estremamente delicato perché bisogna garantire equilibrio e mutualità alle imprese venete, avendo anche il giusto tempo per scegliere come procedere. Basti pensare che solo nel 2024 in Veneto le imprese hanno subito oltre 100 milioni di euro di danni per il maltempo. Lasciare inascoltata la richiesta di posticipare la scadenza significa non comprendere cosa stia realmente accadendo al nostro sistema produttivo e spostare la responsabilità dal pubblico al privato senza equilibrio”.

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