Artigianato artistico, CNA Veneto lancia l’appello alla Regione del Veneto per chiedere maggiore sostegno al comparto. Le conseguenze economiche del Covid-19 hanno aggravato una situazione già difficile del comparto, che sconta da tempo una sofferenza mai presa strutturalmente in carico dalla politica. Sono molti i motivi di difficoltà, in parte connaturati alla peculiarità del settore che vede aziende di piccolissime dimensioni scontare difficoltà di accesso ai mercati internazionali e di utilizzo delle tecnologie a fronte di una produzione di altissima qualità e valore culturale che, come riconosce la stessa regione Veneto nella nuova legge sull’artigianato, rappresenta un patrimonio inestimabile che deve essere tutelato e preservato. Parliamo di orafi, artisti del ferro e del legno, vetro, maschere, orologiai, restauratori solo per fare degli esempi. Così dopo il Tavolo Nazionale dell’Artigianato Artistico ora la richiesta dalla politica nazionale passa alla Regione “Affinché – dichiara il responsabile del settore Fabio Fiorot – si acceleri sull’attuazione della legge regionale che prevede incentivi importanti per l’artigianato tutto ed in particolare un capitolo specifico dedicato alla tutela dell’artigianato artistico. Dobbiamo intervenire ora per preservare un patrimonio culturale e produttivo che rischia di essere azzerato.”
Alla fine del primo trimestre 2019 in Italia le imprese dell’artigianato artistico e tradizionale erano 288.302 con 801.001 addetti, vale a dire il 22 per cento delle imprese artigiane ed il 28 per cento degli addetti dell’artigianato nazionale. La Regione del Veneto, sempre nel 2019, risultava la regione italiana più specializzata nel comparto dopo Toscana e Marche*. Le ricadute del Covid però rischiano di compromettere questo scenario: non più tardi della scorsa settimana la CNA del Veneto aveva denunciato i rischi derivanti dal calo della movimentazione turistica della stagione appena iniziata. A farne le spese, tra gli altri, sarà anche questo comparto.
“L’emergenza Covid 19 ha intaccato il sistema economico che faceva perno sul settore turistico per la produzione e la vendita di manufatti tradizionali – fa notare Fiorot – è il caso di città artistiche come Venezia, ma anche di Vicenza dove il settore orafo la fa da padrone. In questo contesto il settore dell’artigianato artistico, che in larga parte ha contribuito alla definizione del Made in Italy e dell’immagine dell’Italia nel mondo si trova in una situazione di estrema fragilità”.
Eppure l’industria creativa potrebbe rappresentare un settore lavorativo importante per le giovani generazioni in cerca di una strada professionale e imprenditoriale. “Proprio queste peculiarità rendono necessarie strategie e politiche mirate, che tengano conto della complessità e delle potenzialità del mondo dell’artigianato artistico e tradizionale. Di qui – chiude – la richiesta di mettere in campo nuove strategie e opportunità di commercializzazione, internazionalizzazione delle produzioni artistiche e tradizionali italiane nel nuovo contesto globale”.
*Elaborazione su dati Unioncamere – Infocamere