MOBILITA’. DECRETO CONCORRENZA TAXI. ASSESSORE DE BERTI HA INCONTRATO IERI, 29 GIUGNO 2022, I TASSISTI VENETI, “NON VENGANO CONFUSE LE ISTANZE DEI TASSISTI CON LA VOLONTA’ DI ANDARE CONTRO IL NECESSARIO PROCESSO DI LIBERALIZZAZIONE”.
“Siamo al fianco dei tassisti che ieri hanno nuovamente lanciato un grido di allarme, grido che va nella direzione già condivisa alcuni mesi fa in sede di Conferenza delle Regioni, su proposta proprio della Regione del Veneto, chiedendo con forza lo stralcio dell’articolo che riguarda il trasporto pubblico dal decreto concorrenza. La soluzione deve essere quella di approntare una specifica norma organica che riguardi tutto il trasporto pubblico, di linea e non di linea, oppure una modifica puntuale degli articoli proposti. La norma così scritta rischia di portare a una deregolamentazione del servizio, senza per altro migliorarne la qualità”. Interviene così la vicepresidente della Regione del Veneto e assessore regionale ai Trasporti Elisa De Berti sul tema della liberalizzazione del trasporto pubblico non di linea proposto dall’art. 8 del Ddl Concorrenza ora al vaglio del Parlamento. L’assessore De Berti ieri ha incontrato le principali associazioni di categoria rappresentative dei tassisti del Veneto (per CNA Taxi Veneto erano presenti La Presidente Regionale della Categoria Daniela Campostrini, il Segretario Regionale del settore Sergio Barsacchi ed il Funzionario della Categoria Gianluca Bassiato), un incontro nato dalla preoccupazione che il parlamento approvi il Ddl concorrenza senza alcun emendamento. “Il timore è che questa normativa possa generare gravissime criticità in Veneto, soprattutto per una categoria già messa in ginocchio da due anni di pandemia senza peraltro alcun rilevante beneficio per l’utenza né in termini di qualità del servizio, né in termini di riduzione delle tariffe – aggiunge l’assessore De Berti – La richiesta è almeno quella di introdurre delle modifiche all’attuale formulazione del testo che tengano conto delle diverse situazioni presenti a livello nazionale, che salvaguardino il ruolo del territorio e delle Regioni. Intervenire in questa materia, senza accogliere nessuna delle proposte formulate delle Regioni, cioè dai soggetti che governano il trasporto pubblico, risulta incomprensibile, e lo è ancora di più se tale normativa viene riservata principalmente al trasporto pubblico non di linea, un settore già quasi totalmente escluso dalla tematica dei “ristori” a differenza degli altri settori del TPL”.
Fonte: Comunicato n° 1415 Regione Veneto – 30 giugno 2022