La CNA Costruzioni con il suo Presidente Enzo Ponzio, assieme alle altre associazioni di categoria, che rappresentano e tutelano le imprese artigiane e PMI delle costruzioni, hanno segnalato al Ministro dello Sviluppo Economico il serio problema del rincaro dei materiali per le costruzioni. C’è, infatti, il rischio che si aggravi ulteriormente la situazione già critica in cui versano da anni le imprese del settore.
Nell’attuale contesto favorevole promosso dal Governo, incentrato su azioni strategiche condivise e apprezzate dalle associazioni, quali quelle indirizzate al settore delle costruzioni e inserite nel Recovery Plan, nonché quelle contenute nei diversi provvedimenti normativi mirati alla riqualificazione energetica e strutturale del patrimonio immobiliare nazionale, si sono inserite dinamiche di mercato ingiustificate e incontrollate che pesano negativamente sull’attuazione delle citate strategie di sviluppo e che mettono a rischio quel contesto favorevole in cui il settore delle costruzioni e le nostre imprese sperano fortemente, per uscire dalla crisi strutturale in cui versano da oltre un decennio.
In particolare, il problema del caro prezzi segnalatoci in questi mesi dalle imprese del settore che sta diventando non più sostenibile. A causa di tale problema – che registriamo sia per i prodotti siderurgici (ad esempio, ferro necessario al cemento armato e trafilati per travi) che sono aumentati di oltre il 100%, sia per molti altri materiali di primaria importanza per l’edilizia (solo per citarne alcuni, i polietileni hanno subìto incrementi superiori al 40%, il prezzo del rame è incrementato del 17%, il cemento subisce già da tempo incrementi del 10% annui che si aggiungono a quelli dell’anno precedente) – tanti cantieri pubblici e privati rischiano di bloccarsi con gravi ripercussioni economiche e sociali. Situazione analoga rileviamo anche per tutti quei materiali e prodotti che sono necessari per gli interventi di riqualificazione degli immobili che utilizzano i bonus e superbonus messi a disposizione dallo Stato (come ad esempio i cd. cappotti termici, le coperture, gli infissi e tutti gli altri dispositivi tecnici e tecnologici al servizio degli immobili stessi). L’incremento medio complessivo dei prezzi di tali prodotti e materiali supera il 30%.
Le richieste al Governo
Per queste ragioni, le associazioni di categoria si sono rivolte al Ministero dello Sviluppo Economico affinché accolga la segnalazione e voglia intraprendere misure urgenti volte ad arginare le dinamiche improprie e pericolose che si stanno manifestando nel mercato delle costruzioni ed eliminare gli ingiustificati e straordinari incrementi dei prezzi.