Certificazione filiere moda: CNA sottolinea l’importanza di valorizzare le PMI del Made in Italy

Uno strumento per promuovere legalità, trasparenza e tracciabilità nei processi produttivi

Il Made in Italy attraversa una fase delicata, con la necessità di rafforzare credibilità, trasparenza e legalità lungo l’intera filiera produttiva. CNA Federmoda e Confartigianato Moda evidenziano che le micro e piccole imprese artigiane rappresentano il cuore del settore moda, garantendo qualità, occupazione e valore sui territori, e devono essere al centro di ogni certificazione.

L’introduzione della “Certificazione unica di conformità delle filiere della moda” è un passo positivo, ma per essere efficace deve:

  • Valorizzare l’intera filiera, dai subfornitori ai grandi marchi;
  • Garantire tracciabilità completa e trasparenza;
  • Considerare le certificazioni e gli audit già esistenti;
  • Prevedere criteri proporzionati per le PMI e responsabilità condivisa dei committenti;
  • Supportare la legalità contrattuale, applicando la Legge 192/1998 e assicurando equa remunerazione.

CNA e Confartigianato Moda chiedono inoltre:

  • Tavolo tecnico permanente con le associazioni di categoria;
  • Standardizzazione e interoperabilità dei controlli;
  • Benefici concreti per chi pratica prezzi equi e corrette condizioni contrattuali.

Solo così la certificazione può diventare uno strumento concreto di valorizzazione del Made in Italy, tutelando chi produce quotidianamente con competenza, passione e rispetto delle regole.

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