Eletto il Presidente dei Giovani Imprenditori di CNA Veneto
Ieri, mercoledì 28 luglio 2021, presso la sede di CNA Veneto a Marghera, Venezia, si è tenuto il Consiglio Regionale Elettivo del Raggruppamento di Interesse CNA Giovani Imprenditori, ora costituito a livello formale anche in Veneto. Ha preceduto l’elezione del Presidente un dibattito tra i vari delegati delle province venete.
Il Raggruppamento di Interesse CNA Giovani Imprenditori, comprende gli imprenditori under 40 di tutti i mestieri presenti nell’associazione. La categoria ha visto, in dieci anni, su tutto il territorio nazionale, una perdita di quasi 156.000 imprese, con un calo del -22,4% (dati Unioncamere, con riferimento alle imprese guidate da under 35). In Veneto la diminuzione è stata ancora più marcata: la variazione, tra il 2011 e il 2021, delle imprese iscritte al registro imprese si attesta al -27%. In termini assoluti significa un calo di 12.641 imprese.
Il nuovo presidente dei Giovani Imprenditori veneti
È il vicentino Diego Stimoli il nuovo presidente dei Giovani Imprenditori di CNA Veneto per il prossimo quadriennio. Stimoli, classe 1992, è imprenditore digitale nell’ambito della comunicazione e del digital marketing. Nato professionalmente come sviluppatore software, a 22 anni ha iniziato la carriera da freelance, entrando contestualmente in H-Farm come CTO di una startup. Nel 2015 a Thiene ha fondato a soli 23 anni Indaweb, una startup di strategie digitali per le imprese, che oggi conta un team di 7 persone e lavora con molte aziende nazionali e del territorio. Docente e formatore professionale sui temi legati all‘innovazione, è entrato in CNA nel 2018 attraverso il programma di alta formazione per giovani imprenditori Shake Your Business.
«Ho ricevuto un incarico molto importante, quello di lavorare con i giovani per renderli non solo il futuro ma anche il presente di un nuovo modo di pensare all‘impresa. Credo nel nostro tessuto industriale, che non ha nulla da invidiare alle grandi capitali nazionali ma deve fare un passo avanti acquisendo una nuova cultura professionale proprio grazie agli sforzi della nostra generazione. Voglio cercare di trasmettere un modello diverso dell’essere imprenditore, e renderlo attrattivo come merita: oggi gestire un’impresa non deve essere visto soltanto come lavorare 12 ore al giorno per risolvere problemi, ma come un’occasione di realizzazione, di continua ricerca e di sviluppo personale. E noi come associazione dobbiamo essere in grado di dare a tutti gli strumenti per riuscirci».
Gli elementi positivi dell’imprenditoria giovanile
Dal rapporto Unioncamere emergono però anche elementi di ottimismo. Tra le imprese giovanili, infatti, ben il 43% dichiara di avere superato il terribile 2020: questa parte del campione ha infatti mantenuto invariato il fatturato, rispetto alla situazione pre-Covid-19. Un dato positivo che supera di ben sette punti quello riferito all’intero sistema imprenditoriale.
Non solo: il 68% delle imprese under 35 ritiene di poter tornare alla normalità produttiva già entro il 2022. Percentuale che sale al 75% tra i giovani che in passato hanno puntato in investimenti di transizione 4.0.