Nuova Sabatini, il ministero prevede un rifinanziamento da 300 milioni
Nuova Sabatini, contributi per l’acquisto di beni strumentali. Nella metà di ottobre, con l’approvazione del disegno di legge “Disposizioni per l’assestamento del bilancio dello Stato per l’anno finanziario 2021” sono stati stanziati ulteriori 300 milioni di euro, da parte del MISE, per assicurare la continuità operativa della misura, che persegue l’obiettivo di rafforzare il sistema produttivo e competitivo delle PMI, attraverso l’accesso al credito finalizzato all’acquisto, o acquisizione in leasing, di beni materiali (macchinari, impianti, beni strumentali d’impresa, attrezzature nuovi di fabbrica e hardware) o immateriali (software e tecnologie digitali) ad uso produttivo. Le risorse aggiuntive messe in campo con detto provvedimento si aggiungono a quelle precedentemente stanziate per la misura nell’annualità 2021.
Una misura per gli investimenti delle piccole imprese del Veneto
Dall’avvio, nel 2014, ha sostenuto oltre 25 miliardi di euro di investimenti a fronte di un contributo pubblico pari a poco più di 2 miliardi, generando un effetto leva molto rilevante.
Dal 2018 il numero annuo di domande si è stabilizzato oltre quota 20mila e il flusso di finanziamenti supera i 4 miliardi. Nemmeno la pandemia ha frenato la Nuova Sabatini. Le cifre del 2020 sono superiori a quelle dell’anno precedente e nei primi mesi del 2021 le domande erano già il 70% del totale dell’anno scorso. I volumi di risorse si attestavano al 63%.
Lo strumento è stato affinato nel tempo. La durata ha consentito di qualificare le domande e la media di approvazione è passata dal 48% del primo anno, a valori superiori all’80%, offrendo così certezze e garantendo affidabilità. Elementi che avvicinano le imprese di minori dimensioni, il cuore del nostro tessuto produttivo che sono riuscite a crescere notevolmente per numero e volumi.
Quanto ai settori in cui sono avvenuti gran parte degli investimenti spicca il manifatturiero con oltre 13 miliardi e, conseguentemente, dal punto di vista geografico, primeggiano – e reggono anche il confronto con altri paesi avanzati – le regioni in cui è più accentuata la presenza di imprese di questo settore: Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Piemonte.