Fondo ristorazione: il Governo risponde sulle criticità
In merito alle criticità riscontrate sul Fondo ristorazione, soprattutto sulle domande inviate per posta, il 17 marzo 2021 si è tenuta un’interrogazione parlamentare, alla quale ha dato risposta il Sottosegretario al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
CNA provvederà a mettere in campo altre iniziative direttamente con il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, Direzione Generale, per sbloccare questa situazione che ad oggi vede solo qualche migliaio di domande che hanno ricevuto il bonus.
La risposta del Governo
In risposta all’interrogazione in oggetto il Sottosegretario per le Politiche agricole alimentari e forestali, Centinaio, ha sottolineato che molte delle domande presentate, principalmente quelle in modalità cartacea anziché attraverso l’apposita procedura telematica, sono risultate parziali o incomplete e hanno richiesto una necessaria integrazione documentale. Per queste domande l’istruttoria ha subito un inevitabile rallentamento e il pagamento del contributo potrà essere effettuato solo dopo che i potenziali beneficiari avranno regolarizzato le loro istanze originarie.
Il Sottosegretario ha assicurato che seguirà con attenzione l’attuazione della misura di sostegno attraverso un costante confronto con il concessionario Poste Italiane, al fine di evitare ogni ulteriore rallentamento o criticità nell’erogazione dei contributi.
In sede di replica, l’Onorevole interrogante Incerti (PD) ha convenuto che la risposta del rappresentante del Governo va nella direzione giusta, quella cioè di sbloccare più rapidamente possibile il Fondo ristorazione.
Le perdite del settore ristorazione
L’onorevole ha poi colto l’occasione per rimarcare che i settori più penalizzati dalla pandemia sono soprattutto turismo e somministrazione e, in particolare, alberghi e ristorazione, quindi tutto il circuito HoReCa che ha perso il 40% dell’intero fatturato, chiudendo con quasi 38 miliardi di perdita almeno nel 2020 (e, quindi, vedrà protrarsi, queste misure).
Presume poi che gli importi previsti, almeno dalla prima documentazione, non coprano interamente la possibilità del fondo. Quindi, insieme alla richiesta di accelerare le procedure, c’è anche la richiesta di utilizzare appieno questi fondi proprio per sostenere l’intera filiera dell’agroalimentare che va dal ristoratore, alle mense, al catering, agli agriturismi.
Oltre a queste procedure dell’immediato, l’on. Incerti ha posto l’accento sul tema del rilancio di questo settore: bene quindi se nel Recovery Plan sono aumentati i fondi destinati al turismo, che sono passati da 3 a 8 miliardi, ma ha ricordato che la ristorazione, in tempi pre-pandemia, con i suoi 21 miliardi prodotti, era la seconda componente di spesa dei turisti e la prima a essere ricercata.