Veneto, puntare sulle giovani imprese

Veneto e giovani imprese. La Lombardia ha 95.000 imprese giovanili; la Campania, la Sicilia e la Puglia rispettivamente 88.820, 65.637 e 52.485. Quattro regioni differenti tra di loro, poste al nord e al sud della Penisola, ma che, in quanto a politiche per favorire le imprese giovanili, mostrano performance diverse da quelle del Veneto.

In Veneto infatti, le imprese giovanili (con titolari under 40) sono 46.291 sul totale di 424.991 imprese; in pratica solo il 11%. La filiera che più è rappresentata in questo insieme è quella agroalimentare: sono 11.079 le attività d’impresa condotte da giovani che spaziano dall’agricoltura alla ristorazione, passando per i dolciari e i panificatori. Subito dopo viene il settore delle costruzioni, con 8.968 presenze.

Del totale delle imprese giovani, 11.793 sono le imprese femminili e, sempre del totale 11.024 sono imprese capitanate da stranieri.

Dati che rientrano nell’analisi del difficile ed incerto periodo attuale e che dimostrano come fare l’imprenditore nel 2023 non sia avventura facile, in particolare per i giovani: avviare una attività, reinventarne una in chiave post-moderna o portare avanti una tradizione di famiglia è un percorso ad ostacoli che spesso scoraggia le giovani generazioni. Se poi mancano gli strumenti e le condizioni favorevoli per dare l’input ad una avventura imprenditoriale, la faccenda diventa ancor più difficile per tutto il tessuto economico-sociale regionale.

«Sappiamo bene quali siano i numeri delle perdite di giovani imprese e anche di giovani, negli ultimi anni – commenta Diego Stimoli, Presidente CNA Giovani Imprenditori Veneto –. Dobbiamo rendere di nuovo possibile la concretizzazione di quella “voglia di fare” dei nostri padri e dei nostri nonni; rimettere in campo la possibilità vera di aprire un’impresa o diventare un professionista per quei ragazzi che hanno una predisposizione verso il mondo imprenditoriale veneto.»

Ma una ricerca IPSOS realizzata per Unioncamere del Veneto a fine 2022, ha rilevato che, appunto nonostante la grande incertezza, tra i giovani veneti c’è ancora quella “voglia di fare” tipica delle generazioni che hanno vissuto prima di noi sul nostro territorio. Per la Generazione Z veneta fare l’imprenditore si posiziona al primo posto (45%) tra le professioni ritenute di successo. Se il 67% degli intervistati (composto da un campione di 500 giovani, non occupati, di età compresa tra i 16 e i 30 anni) aspira comprensibilmente ad un posto da lavoratore dipendente, il 33% sogna un lavoro autonomo, da imprenditore o libero professionista; segue l’avere un lavoro che fa girare per il mondo (33%) e diventare manager (29%). Tirando le somme quindi, secondo l’indagine del sistema camerale, ancora oggi ben 1 giovane veneto su 3 vorrebbe fare l’imprenditore.

Come favorire e sostenere questa voglia di imprenditoria nelle generazioni più giovani?

Lo sguardo si volge alla Regione Veneto che fino al 2022 aveva messo in campo una misura pensata appositamente per i giovani che desideravano intraprendere l’avventura di aprire una attività: un bando snello per sostenere le piccole e medie imprese giovanili nei settori dell’artigianato, dell’industria, del commercio e dei servizi quale fattore determinante dello sviluppo economico e sociale del Veneto. Una misura a cui era molto più semplice presentare domanda rispetto ad altre, e che prevedeva l’erogazione di un contributo a fondo perduto del 30% per i primi acquisti di macchinari, software e molto altro.

L’analisi mostra da un lato le difficoltà dell’imprenditoria giovanile; dall’altro dimostra come comunque questa sia una delle concrete aspirazioni dei giovani che si affacciano al mondo del lavoro,  aspirazioni che devono essere sostenute a livello istituzionale da analoghe misure anche per l’anno appena iniziato.

«Nonostante tutto, c’è ancora grande interesse da parte delle imprese nei confronti di questa misura – conclude il Presidente Diego Stimoli –. Come CNA Giovani Imprenditori Veneto riteniamo utile e prioritarioche un bando rivolto all’imprenditoria giovanile sia previsto anche nel 2023, con la nuova programmazione europea 2021-2027; così come auspichiamo la creazione di altre misure utili a favorire il nascere di nuove attività, e ad accompagnarle nei primi anni di vita, strumenti che veramente siano a misura di micro e piccole imprese.»