Varato il DEF 2022, rallentate le previsioni di crescita

Consentire alle imprese di portare a compimento gli ordini attualmente in lavorazione

È stato varato il 6 aprile il Documento di economia e finanza, DEF 2022, da parte del Governo che ha previsto nuovi aiuti a famiglie ed imprese per 5 miliardi, senza ricorrere ad uno scostamento di bilancio. Il caro bollette, l’aumento del costo dei materiali e la loro sempre più difficile reperibilità rischiano di portare alla paralisi di alcuni settori del sistema manifatturiero. Il conflitto ucraino – si legge sul DEF – ha rallentato quelle che erano le previsioni di crescita economica a causa dell’impatto dell’inflazione (che a marzo ha registrato un +6,7% su base annua, aumento record dai primi anni Novanta).

Moreno De Col, Presidente CNA Veneto: «Siamo un territorio vocato all’export e quindi particolarmente esposto ai cambiamenti internazionali: il conflitto Russia-Ucraina sta inevitabilmente impattando sulla economia della nostra regione, anche se va detto che le micro e piccole imprese sembrano mantenere il passo. Tra i settori più a rischio c’è quello del Legno e Arredo, poiché le ulteriori sanzioni previste potrebbero impedire qualsiasi importazione di legname dalla Federazione russa che aveva già bloccato l’esportazione di tronchi verso i paesi UE. I tempi non saranno certamente brevi e le conseguenze si valuteranno alla lunga. Per questo dobbiamo concentrare ogni sforzo nel sostenere e proteggere questo sistema produttivo con misure di tutela a lunga gittata e consentire alle imprese di portare a compimento gli ordini attualmente in lavorazione. Ci auguriamo, come prospettato dal Governo, che nelle prossime settimane si attueranno provvedimenti per costruire una risposta comune adeguata al momento di emergenza che, dopo il Covid, ancora stiamo vivendo. Bene, per ora, l’estensione dell’abbattimento dell’accisa di 25 centesimi sul gasolio fino al prossimo 2 maggio; concordiamo con il Governo sull’impegno per lo sviluppo delle energie rinnovabili, magari con un auspicabile aumento della tassazione sugli extraprofitti

Moreno De Col, Presidente CNA Veneto

Matteo Ribon, Segretario CNA Veneto: «Secondo il DEF, i settori coinvolti nel divieto di esportazione rappresentano circa la metà dell’intero export italiano verso i paesi della Federazione russa. Il blocco delle esportazioni potrebbe tradursi in un calo del PIL di circa 0,2 punti percentuali nel 2022. Ma le maggiori ripercussioni si avranno per il volume delle importazioni ­- che nel 2021 erano state pari al 3,0% e che comprendevano principalmente il gas naturale, il petrolio, i metalli e i prodotti siderurgici vitali per il comparto meccanica – e che potrebbe arrestarsi. Così come le maggiori criticità riguarderanno alcuni segmenti della manifattura per i quali occorre un ulteriore sostegno nella diversificazione dei mercati dell’export. In quest’ottica è necessario inoltre mantenere un occhio vigile sul credito per le imprese in Veneto, in decrescita nel 2021 da 76,1 miliardi di inizio anno a 74,9 miliardi nel terzo trimestre. È una tendenza preoccupante che potrebbe aggravarsi.»

Matteo Ribon, Segretario CNA Veneto