Un tavolo per la filiera grano-pane per contrastare le speculazioni in atto
“Per fermare le speculazioni a livello internazionale e garantire la disponibilità del grano occorre lavorare per accordi di filiera tra imprese, non solo agricole e industriali, ma anche fra artigiani e piccolo imprese, con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione, come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali”. Gabriele Rotini, responsabile CNA Agroalimentare, ha concluso con queste parole il suo intervento all’incontro con il Ministero delle politiche agricole e alimentari dal titolo: “Produzione del grano ed aumento del costo delle materie prime nella filiera «grano-pane»”.
Obiettivo del convegno è stato quello di individuare le strategie di sostegno a una filiera particolarmente estesa, composta da 65 mila aziende, per oltre 200 mila addetti, e che comprende al suo interno i settori delle carni bianche e delle uova, quello dolciario ( pasticcerie, gelateria, cioccolaterie) e della panificazione, al settore della pasta, fino ad arrivare alle pizzerie.
Nell’ultimo anno questo settore è stato colpito oltre che dall’aumento dei prezzi dell’energia elettrica, del gas, del carburante, anche e soprattutto dall’aumento del prezzo delle farine ( fino +38% per quelle di grano tenero e a +100% per quelle di grano duro) e alla difficile reperibilità di uova nazionali per via dell’influenza aviaria ( circa 13 milioni di avicoli abbattuti negli ultimi mesi del 2021).
“La ricaduta sulle famiglie sarà inevitabile – ha sottolineato il responsabile di CNA Agroalimentare nel suo intervento – in quanto i prodotti tipici del Made in Italy, quali pane e pasta, sono in aumento e si stima che in media ogni famiglia spenderà 300 euro in più all’anno. Il rischio è di dipendere dall’estero anche per i generi alimentari di prima necessità, con la Cina che avrà nel primo semestre dell’anno accaparrato il 70% della produzione globale di mais, il 60% di riso ed il 50% di grano. L’Italia potrebbe e dovrebbe giocare un ruolo fondamentale aumentando la produzione nazionale, rilanciando i grani italiani.
A testimonianza di ciò, è il fatto che oggi i consumatori scelgono la pasta 100 per cento italiana, e che solo quest’anno sono state prodotte 3,9 milioni di tonnellate di grano duro, ma ancora non basta perché per affrontare la richiesta servono altri 1,6 milioni di tonnellate, che compreremo a caro prezzo”.
Rotini elenca anche quelle che sono le azioni che CNA Agroalimentare vuole portare avanti a livello istituzionale per sostenere tutti gli attori della filiera: “come Confederazione chiediamo che le autorità di controllo, a partire dall’Ispettorato Icqrf del ministero delle Politiche Agricole, intervengano ponendo fine quanto meno ai fenomeni di sottocosto quanto mai inaccettabili anche fermando le pratiche sleali, visto che il recente decreto legislativo del Governo entrato in vigore il 15 dicembre scorso, lo prevede.
Poi proponiamo l’apertura presso il Mipaaf di un “Tavolo Grano-Pane” per individuare le azioni utili tendenti ad un percorso di consolidamento e rilancio delle imprese di filiera, contrastando con forza le speculazioni che potrebbero compromettere irrimediabilmente l’esistenza stessa delle aziende e con l’obiettivo è quello di garantire attenzione per la valorizzazione dei prodotti dal campo alla tavola, unendo i produttori agricoli, le aziende molitorie, i pastifici e le imprese della panificazione.”
Tutte le informazioni sull’incontro e sul progetto le trovi qui: cna.it/un-tavolo-grano-pane-per-contrastare-la-speculazione/