Trasporto locale e riapertura scuole: le raccomandazioni INAIL/ISS
In uno studio INAIL e Istituto superiore di sanità fanno il punto sul trasporto pubblico in vista della ripresa delle scuole dopo Natale. Confronto con gli altri paesi. In previsione della ripresa delle attività in presenza per tutte le scuole di ogni ordine e grado, l’Inail e l’Istituto superiore di sanità hanno elaborato un nuovo documento tecnico che fornisce dati ed elementi utili per la riflessione sulle misure di contrasto al Coronavirus in particolare nelle attività che avvengono al di fuori degli edifici scolastici, con particolare riferimento al trasporto pubblico locale. Nel documento, condiviso con il Comitato tecnico scientifico istituito presso la Protezione civile lo scorso 4 dicembre, si sottolinea la necessità di una collaborazione diretta tra il mondo della scuola e chi assicura i servizi di mobilità per attivare misure organizzative specifiche tra cui in estrema sintesi:
- differenziazione degli orari di accesso rispetto alle fasce orarie di punta;
- rafforzare l’offerta di trasporto pubblico, anche mediante l’impiego di mezzi aggiuntivi di superficie resi disponibili dal privato in maniera mirata rispetto alla mappatura delle criticità (vero è che non siamo così autorevoli come Inail e Istituto Superiore della Sanità ma la Fita Cna Veneto questo l’ha proposto nel mese di marzo 2020);
- potenziare il personale dedicato alle stazioni di scambio più critiche per afflusso, allo scopo di assicurare maggiore controllo incentivare la mobilità sostenibile, anche tramite accordi e/o sovvenzioni per l’utenza scolastica.
Nel documento viene analizzato il tema della mobilità degli studenti e gli interventi messi in campo per il trasporto pubblico locale, in tutti i paesi colpiti dalla pandemia. In alcuni contesti, sono state attivate misure a carattere organizzativo come la rimodulazione degli orari di ingresso e uscita dalle scuole (Francia, Spagna, Regno Unito), l’individuazione di linee da dedicare all’uso esclusivo da parte degli studenti in determinate fasce orarie (Regno Unito), l’utilizzo di app di geolocalizzazione o tracciamento per gestire l’affollamento, facilitare il mantenimento del distanziamento interpersonale e facilitare il tracciamento (Regno Unito, USA).
Su quest’ultimo punto ad esempio, il documento fornisce una serie di dati da cui emerge che l’impatto dell’emergenza sanitaria ha determinato un decremento generale della domanda di mobilità, ma permangono, nelle aree metropolitane, criticità concentrate in punti specifici del sistema dei trasporti pubblici locali ed in limitate fasce orarie. In tale contesto l’utilizzo dei dati di mobilità prodotti dai monitoraggi delle strutture ma anche i big data resi disponibili dalle piattaforme digitali (Apple, Google, Moovit Intel), offrono grandi opportunità per la comprensione del fenomeno, anche rispetto ai picchi orari ed alle tratte più critiche.
Un’attenta analisi sulla distribuzione e densità degli istituti scolastici su base territoriale può fornire ulteriori elementi. Inoltre, le scuole stesse possono contribuire a fornire elementi ulteriori in aggiunta ai dati statistici e di mobilità, su quali mezzi e modalità di trasporto vengono utilizzati nel percorso casa-scuola. Sulla base di tale percorso analitico e di collaborazione potranno essere identificate e attivate specifiche misure organizzative riassunte in precedenza.
Viene anche raccomandato di favorire iniziative di comunicazione per:
- promuovere la responsabilità individuale di tutti gli utenti dei servizi di trasporto, per garantire il distanziamento sociale, le misure igieniche, per prevenire e il rischio di contagio;
- promuovere i comportamenti corretti e responsabili a scuola e in tutte le attività correlate all’ambito scolastico in particolare nell’utilizzo del Trasporto pubblico locale rispettando le regole cardine
- promuovere comportamenti che favoriscano forme alternative di mobilità sostenibile particolarmente nei contesti ad alta urbanizzazione, privilegiando il trasporto pubblico per chi ne ha realmente bisogno.
Infine l’analisi si amplia a considerare le attività peri-scolastiche in altri contesti di rischio in particolare nei luoghi di ritrovo in entrata e in uscita dalla scuola e in occasione di attività di studio in contesto extrascolastico.
Nel primo caso viene considerato auspicabile il potenziamento di personale dedicato al controllo dei punti di accesso alle scuole e dei luoghi limitrofi agli istituti scolastici
Per non cancellare completamente le attività di studio in collaborazione tra studenti che sono parte del percorso di apprendimento e hanno un intrinseco valore positivo gli esperti richiamano alla responsabilità individuale degli studenti e genitoriale delle famiglie nel mettere in atto, anche in queste occasioni, le misure di prevenzione (distanziamento e uso della mascherina) già in uso nel contesto scolastico.