Quanto vale il Superbonus 110% in Veneto?
Quanto vale il Superbonus 110% in Veneto? Le stime a livello territoriale, effettuate sulla base delle risorse stanziate dal Decreto Rilancio, consentono di dimensionare in quasi 1,7 miliardi di euro l’importo delle sole detrazioni fiscali in Veneto. A dirlo è la ricerca condotta da CNA Veneto con il supporto di Centro Studi Sintesi di Mestre. In cinque anni, dal 2021 al 2026, il Superbonus muoverebbe circa 1 miliardo 652milioni di euro così ripartiti: 148 nel 2021, 379 nel 2022, 337 nel 2023, 316 nel 2024 e nel 2025, 156 nel 2026. La stima a livello territoriale è stata effettuata sulla base della quota degli investimenti attivati dagli ecobonus negli ultimi cinque anni (fonte: ENEA); tale valore è stato poi parzialmente corretto tenendo conto della quota di edifici residenziali con almeno 15 anni (fonte: Istat).
Il provvedimento dovrebbe consentire di innalzare il valore degli incentivi fiscali per il recupero edilizio e la riqualificazione energetica in media del 41%, con effetti positivi sugli investimenti del sistema casa fortemente provato nell’ultimo decennio. Con il Superbonus in Veneto gli incentivi fiscali passerebbero dai 665 milioni medi annui del periodo 2014-2019 a 941 milioni medi annui dei prossimi anni.
Se al valore economico delle sole detrazioni fiscali (1,7 miliardi di euro) generate direttamente dalla misura sommiamo l’impatto dei bonus edilizi tradizionali, rinvigoriti dalla possibilità di cessione del credito e dal superbonus stesso, arriviamo a un totale di circa 5,6 miliardi di incentivi fiscali per l’edilizia nei prossimi 6 anni, con un potenziale in termini di investimenti di almeno 14 miliardi di euro (per rimanere prudenti).
“Il ricorso al meccanismo delle detrazioni fiscali, applicato agli interventi di efficienza energetica e agli interventi antisismici, va nella direzione auspicata da tempo da CNA Veneto – dichiara il Presidente Alessandro Conte – ora però è necessario che il Governo si impegni ad inserire nella Legge di Bilancio il prolungamento del Superbonus 110% per il prossimo triennio. Consideriamo questa misura un volano straordinariamente importante per l’intera filiera delle costruzioni e ne sollecitiamo l’estensione anche ai capannoni, per migliorarne le condizioni di sicurezza. Non si capisce infatti perché questa tipologia di immobili non sia ricompresa tra i possibili beneficiari. Peraltro, per le sue specifiche caratteristiche, il Superbonus 110% potrà beneficiare delle risorse destinate dal Recovery Fund alla transizione energetica. In prospettiva questo strumento potrebbe quindi essere finanziato perlomeno fino al 2026, favorendo l’accelerazione degli interventi di riqualificazione edilizia, con un’attenzione particolare alle questioni ambientali e alla necessità di lasciare in eredità alle prossime generazioni un mondo più sostenibile. Infine – chiude il Presidente – per rendere la misura davvero efficace è necessario prevedere un alleggerimento della burocrazia che risultando eccessiva rischia di scoraggiare molte attività”.
Il sistema casa del Veneto – La situazione degli ultimi 10 anni
Dal 2010 al 2019 il sistema casa del Veneto ha perso all’incirca il 16,3 per cento delle imprese di costruzione e il 25 per cento delle imprese di produzione legate all’edilizia. Sempre nello stesso periodo, il valore aggiunto delle costruzioni è diminuito di circa il 23 per cento, con una contrazione occupazionale di 48.445 occupati (-28 per cento).
I permessi di costruire per le nuove abitazioni private in media sono calati del 14 per cento tra il 2010 e il 2019. Nello stesso periodo, anche l’edilizia non residenziale, nonostante la ripresa tra il 2015 e il 2019 ( + 53 per cento), fa registrare un – 15 per cento dei permessi di costruire.
Il ruolo degli incentivi per ristrutturazione e il risparmio energetico
Una spinta al settore è venuta dalle detrazioni fiscali per il recupero del patrimonio edilizio e per la riqualificazione energetica degli immobili. Introdotte a partire dalla fine degli anni ‘90, queste agevolazioni sono state più volte prorogate e modificate. In Veneto le detrazioni d’imposta previste per questi interventi ammontavano nel 2019 a 863 milioni di euro, in crescita del 156 per cento rispetto al 2010. Queste misure hanno attivato una quantità significativa di investimenti nelle costruzioni, in aumento negli ultimi anni. Più precisamente gli investimenti attivati dalle detrazioni fiscali in Veneto in un decennio ammontano complessivamente a 24 miliardi di euro.
“Da un’indagine condotta dal Centro Studi di CNA che ha coinvolto oltre 2mila imprese a livello nazionale e circa un centinaio a livello veneto – dichiara il Segretario di CNA Veneto Matteo Ribon – il 70% ritiene che il provvedimento potrà dare nuovo impulso alla filiera dell’edilizia. Anche per questo CNA ha dato vita a importanti accordi e convenzioni con il sistema bancario, oltre ad aver organizzato importanti occasioni di approfondimento in modalità webinar dedicati alle imprese artigiane del settore. Benché l’interesse verso questa misura si riscontri non solo da parte delle imprese, ma anche da parte dei cittadini, ad oggi, sono ancora pochi i nuovi cantieri. Tra i fattori di questa iniziale difficoltà, vi è la presenza di difformità catastali, spesso pressoché irrilevanti, ma che non consentono di procedere con l’intervento. Su questo punto riteniamo debba aprirsi un confronto trasparente, volto ad individuare la percorribilità di interventi atti a ricomprendere situazioni oggettivamente riconducibili a comportamenti involontariamente non corretti. Inoltre per effetto dello smart working nella pubblica amministrazione anche la semplice richiesta di accesso agli atti diventa lunga e difficoltosa: anche per questo è necessario garantire il prolungamento della misura per i prossimi anni”.